Enoriflessioni
Il vino nel mirino dell’Europa
Pubblicato
2 settimane fail

Con l’inserimento nella “black list” del Piano europeo contro il cancro
Sono felice di accogliere tra i collaboratori di questo blog la collega romana Lucilla Andrich, giornalista, che si presenta come “amante da sempre del buon bere, curiosa e pronta alle nuove sfide, ho di recente deciso di coltivare la mia passione per il vino e di seguire un corso da sommelier, ottenendo (intanto) il primo livello e di aprire il blog “Cin di vino”, uno spazio in cui scrivere di ciò che mi pace e ritengo interessante sull’universo vino, anche per i non esperti, in modo semplice e chiaro”.

Il suo primo articolo tocca un tema di cruciale importanza, un folle progetto della Commissione europea contro il cancro presentato a Bruxelles che finirebbe per penalizzare il vino, equiparandolo alle sigarette. In soldoni l’Unione europea vorrebbe cancellare i fondi per la promozione di carne, salumi e vino prevedendo addirittura etichette allarmistiche sulle bottiglie come per i pacchetti di sigarette.
Benvenuta a Lucilla e buona lettura.
Ha suscitato scalpore e preoccupazione il nuovo piano messo in campo dalla Commissione europea contro il cancro e presentato a Bruxelles proprio nella Giornata Mondiale per la cura dei tumori: l’Europe’s Beating Cancer Plan. Oltre a parlare di cure e prevenzione, il piano pone l’accento sull’importanza di uno stile di vita sano e sulle buone abitudini alimentari e si parla anche del consumo di alcol e dei suoi danni per l’organismo a prescindere dalle quantità assunte e dalla tipologia della bevanda.
Una novità che ha suscitato non poche polemiche e fermento nel settore del vino e tra le associazioni di produttori. Anche l’Unione italiani vini (Uiv) è scesa in campo per difendere uno dei pilastri del made in Italy.
“La comunicazione del piano di azione della Commissione europea per combattere il cancro è preoccupante – lamenta L’Unione italiana vini – troviamo fuorviante il principio per il quale il consumo di alcol sia considerato dannoso a prescindere da quantità e tipologia. Ancora più inique di questa premessa sono le proposte che vedono assimilare il consumo di vino al fumo, con la conseguenza di azzerare un settore che solo in Italia conta su 1,3 milioni di addetti e una leadership mondiale delle esportazioni a volume”.

L’Unione italiana vini, insomma, sostiene il senso generale dell’iniziativa e si dice pronta a collaborare, come già fa nell’ambito del programma “Wine in Moderation”, l’associazione europea che promuove la cultura del consumo consapevole e del bere responsabile, ma ne critica il metodo: il rischio di cancro, si sostiene, non può e non deve essere valutato in maniera isolata rispetto al consumo di alcol ma nel contesto del modello culturale, alimentare, delle quantità del bere e dello stile di vita di una persona .
“Siamo preoccupati dalle ricette proposte dalla Direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare (della Commissione Ue) – ha sottolineato il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti – claim obbligatori che demonizzano il vino da un lato e, dall’altro, le proposte di rivedere la tassazione sull’alcol e la restrizione degli acquisti transfrontalieri che rischiano di creare fenomeni di mercato nero e di contrabbando, non sono misure risolutive a favore di un consumo responsabile, che rimane l’unica vera ricetta contro i rischi alcol-correlati. L’intenzione, anch’essa contenuta nella comunicazione, di modificare la policy in materia di promozione potrebbe avere un serio impatto sugli strumenti della politica agricola comune che hanno l’obiettivo di aumentare la competitività delle imprese sui mercati internazionali”.

In particolare, ha aggiunto Sandro Sartor, responsabile tavolo vino e salute Uiv e presidente di Wine in Moderation, “non viene fatta distinzione tra uso e abuso in questo testo. Siamo del tutto convinti che il consumo moderato e responsabile del vino, in particolare all’interno della dieta mediterranea e combinata con un sano stile di vita, sia del tutto compatibile con una vita sana e, come confermato da numerose evidenze scientifiche a tutti disponibili ed accessibili, non sembra far aumentare il rischio di cancro”.
Le polemiche ci sono state, non solo in Italia, e qualcosa si è mosso: “L’Unione europea non vieterà il vino e non lo etichetteremo come qualcosa di tossico” ha quindi dovuto precisare la Commissione europea. “L’Europa ha i più alti livelli di consumo di alcol nel mondo e nonostante ciò la consapevolezza dell’alcol come fattore di rischio per il cancro è bassa; per prevenire il consumo nocivo è necessario il rafforzamento delle politiche di controllo dell’alcol” e, nell’ambito della revisione delle politiche di promozione dei prodotti agroalimentari, “la Commissione esaminerà anche la sua politica di promozione delle bevande alcoliche”. E allora Cin!
Lucilla Andrich
n.b.
non dimenticate di leggere anche il mio nuovo blog personale www.francoziliani.it e Lemillebolleblog www.lemillebolleblog.it
Due brevi note di presentazione Sono nato a Milano nel 1956 e dal 1966 vivo in provincia di Bergamo. Giornalista pubblicista dal 1981, dal 1984, dopo aver collaborato, scrivendo di libri, cultura, musica classica e di cucina, a quotidiani come La Gazzetta di Parma, Il Giornale, La Gazzetta ticinese e Il Secolo d’Italia, mi occupo di vino. Per diciotto anni, sino all’ottobre 1997, sono stato direttore di una biblioteca civica. Continua a leggere ...

Ti potrebbe piacere
Seguimi su Facebook
SPAZIO PROMOZIONALE
I SUGGERIMENTI DI VINOCLIC

Gli italiani adorano la Bresaola ma ignorano che é fatta con carne di zebù brasiliano…

Langa addio, che delusione, che nausea, che imbarazzo per tanta mediocrità…

Svelato il segreto (di Pulcinella) del produttore del Barolo 2015 da 9,90 euro

Presidente Ascheri, ci può dire chi è il fenomeno che svende Barolo a 9,90 euro?

Oggi, 13 luglio, ho ricevuto una grande lezione di vita

Altro che Maroni e Gardini, la vera immaginifica del vino è l’Italian wine girl!

Pinotage, quello strano incrocio a lungo “snobbato”

Oltrepò Pavese: tra presidenti poveretti, e narratori insipidi o lecchini

È nato l’Osservatorio permanente Etna DOC

Italia Paese di poeti santi e navigatori, l’Oltrepò Pavese anche di geni…

Elezioni per il rinnovo del Cda e del Presidente del Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese

L’Italian wine girl columnist del Corriere Vinicolo, organo del più rancido femminismo
LEGGI IL MIO BLOG PERSONALE!

Tendenza
- In taberna quando sumus...14 anni fa
Gli italiani adorano la Bresaola ma ignorano che é fatta con carne di zebù brasiliano…
- Editoriali1 mese fa
Langa addio, che delusione, che nausea, che imbarazzo per tanta mediocrità…
- Enoriflessioni3 mesi fa
Svelato il segreto (di Pulcinella) del produttore del Barolo 2015 da 9,90 euro
- Editoriali3 mesi fa
Presidente Ascheri, ci può dire chi è il fenomeno che svende Barolo a 9,90 euro?
- Editoriali8 mesi fa
Oggi, 13 luglio, ho ricevuto una grande lezione di vita
- Personaggi del vino2 mesi fa
Altro che Maroni e Gardini, la vera immaginifica del vino è l’Italian wine girl!
- Degustazioni3 mesi fa
Barolo da 9,90: sarà meglio o peggio di tre che costano molto di più?
- Enoriflessioni5 anni fa
Quale il prezzo giusto per il Barolo?