Personaggi del vino
Altro che Maroni e Gardini, la vera immaginifica del vino è l’Italian wine girl!
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Il delirio sale agli astri: sentori di linoleum nei Bourgogne
Ricordate, anzi, bisogna dirlo in inglese, perché da cittadina italiana, nata a Bergamo, è diventata cittadina Usa (e magari ha anche votato Biden…) Laura Donadoni, autrice di uno dei libri sul vino più inutili nella storia dei tanti libri inutili scritti e pubblicati dedicati a Bacco e dintorni?
Ma sì, quel libercolo dal titolo Come il vino ti cambia la vita che ha persino avuto una prefazione (roba de matt!) del mio amico Oscar Farinetti…

Bene, la mia mitica ex concittadina, le cui recenti foto mi fanno pensare che sia profondamente cambiata dalla very charming lady che era una volta visto che è diventata magra stinca da mettere tristezza (sarà mica diventata vegana?) l’Italian wine girl come si presenta sul suo sito, con tanto di curriculum mirabolante e 60.000 followers sui vari social, quella che fa cinguettanti podcast autoreferenziali come questo per dirci che l’acqua è bagnata e la palla rotonda, in un articolo recente dedicato al potenziale d’invecchiamento dei vini bianchi italiani ci regala perle di saggezza e una rivelazione.

Per essere certo di non prendere fischi per fiaschi, e la Donadoni per una vera esperta di vino, riporto dapprima in inglese, poi in traduzione italiana, tre rivelatori paragrafi del suo, diciamo così, “ragionamento”.
It happens often that youthful expressions of Italian whites can mask their aging potential. The ageability of white wine is largely dependent on acid and sugar. In their youth, when age-worthy white wines will have abundance of acid an absence of sugar. That acid is so much predominant that not a whole lot else is going on: a lack of complexity, one-dimensional wines.
What also adds to the general problem of youthful wine is that most Italian varieties and wines have a quite bitter finish, so the acidity on top of bitterness makes for a pretty brutal wine, especially if you’re not used to the somm-geek stuff.
When you add age and consequently oxidation, those elements balance out and release ethereal flavors and smells. Think about flint and Riesling or scents of linoleum in some aged Burgundy for example.
Ora le traduzioni.
Capita spesso che le espressioni giovanili dei bianchi italiani possano mascherare il loro potenziale d’invecchiamento. La capacità di invecchiare del vino bianco dipende in gran parte dall’acidità e dallo zucchero. Nella loro giovinezza, quando i bianchi degni d’invecchiamento avranno abbondanza di acidità e assenza di zucchero. Quell’acidità è così predominante che non accade molto altro: una mancanza di complessità, vini unidimensionali.
Ciò che si va ad aggiungere al problema generale del vino giovane è che la maggior parte delle varietà e dei vini italiani ha un finale piuttosto amaro, quindi l’acidità sommata all’amarezza rende un vino piuttosto “brutale” (grezzo), specialmente se non sei abituato ai gusti da sommelier eccentrico.
Quando si aggiunge l’età e di conseguenza l’ossidazione, questi elementi riequilibrano e rilasciano sapori e odori eterei. Penso alla pietra focaia e al Riesling o ai profumi di linoleum in qualche Bourgogne invecchiato.
A parte la confusione totale della fanciulla sul ruolo dello zucchero nell’invecchiamento dei vini, che non bisogna essere winemaker per capire che è inesistente, stendendo un pietoso velo, chiedendosi di quali vini abbia esperienza l’Italian wine girl, sul fatto che i bianchi giovani italiani abbiano finali amari, e sul fatto che siano vini (pensiamo ad Etna bianco, ai migliori Soave classico, a Pinot bianco dell’Alto Adige, a vini del Collio e dell’Isonzo, della Valle d’Aosta, ad Arneis, Nascetta, Erbaluce, al magnifico Verdicchio, al Timorasso che la fanciulla cita nel suo articoletto, ad esempio), unidimensionali, ma dove li ha pescati Miss Donadoni, l’Italian wine girl, i profumi di linoleum in qualche Bourgogne invecchiato?
Linoleum? Ma dove vive e che vini assaggia e con quale naso e palato costei? In attesa che la geniale wine ambassador rinvenga aromi di ammoniaca, candeggina, cera per pavimenti o per mobili, sentori di deodorante per wc, e magari di cavalli sudati in corsa, di muffetta o mestolone o upupa o marmotte in calore in chissà quale vino, plaudendo alla sua fantasia sfrenata e immaginifica che fa apparire noiosa la prosa e la loquela di un Luca Maroni o di un Luca Gardini, mi chiedo e vi chiedo una semplice cosa. Se costei è davvero, come la definiscono persone in vena di comicità la “Italian wine ambassador” come pensare che il vino italiano abbia un futuro se non tragico?

n.b.
non dimenticate di leggere anche il mio nuovo blog personale www.francoziliani.it e Lemillebolleblog www.lemillebolleblog.it
Due brevi note di presentazione Sono nato a Milano nel 1956 e dal 1966 vivo in provincia di Bergamo. Giornalista pubblicista dal 1981, dal 1984, dopo aver collaborato, scrivendo di libri, cultura, musica classica e di cucina, a quotidiani come La Gazzetta di Parma, Il Giornale, La Gazzetta ticinese e Il Secolo d’Italia, mi occupo di vino. Per diciotto anni, sino all’ottobre 1997, sono stato direttore di una biblioteca civica. Continua a leggere ...

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Che articolo di cattivo gusto! dovresti essere cacciato dall’ordine dei giornalisti se mai ne fai parte!
Dovresti vergognarti di scrivere un articolo dove parli del suo aspetto fisico.
Che senso ha?
Laura e’ una persona deliziosa, molto preparata nel suo campo, sei un povero misogino VERGOGNATI.
Questa e’ violenza pura!
Gentile Signora Pollastrini, la domanda é: lei sa leggere?
Se sapesse leggere, se non fosse così clamorosamente in malafede, si accorgerebbe che ho solo accennato fuggevolmente, en passant, della magrezza dell’Italian wine girl.
Rigetto al mittente le sue ridicole accuse veterofemministe di essere misogino e violento e le consiglio di farsi vedere con urgenza da un medico di quelli bravi
Ecco non mi aspettano una risposta diversa!
confermo e sottoscrivo tutto quello che ho scritto!
quanto un uomo ha bisogno di denigrare una donna come fai TU e’ indice di pochezza!
Buona vita e ringrazia Laura che ti ha dato due minuti di notorieta’
Scusi Madame, non ho certo bisogno della tipa che trova sentori di linoleum nel vino per farmi conoscere. E del tu lo dia a sua sorella
Il “lei”si guadagna e tu ne sei lontano anni luce con le tue mancanze di rispetto e di umiltà. Articolo che sembra scritto dagli ormoni di un adolescente. Neanche lo avranno letto prima di pubblicarlo. Giusto sui blog ti fanno lavorare ormai.
Ti do del tu perché’ non meriti altro, a quanto pare non sono la sola a darti del misogino.
ora torna nell’anonimato dove sicuramente ti trovi a tuo agio
Pollastra vada a starnazzare altrove
Io spero qualcuno la prenda a schiaffi, fenomeno da tastiera
Ma non è un filo da denuncia alla polizia postale? Insulti a gratis stanno nell’ultimo DPCM? No vabbè, chiudo e vado davvero a dedicarmi a cose serie e che danno senso alla vita…magari un bel calice di vino! Buona vita a tutti!
Un autentico gentleman
“en passant” o meno, non è compito suo quello di commentare le fattezze altrui. Potrebbe lasciare la professione e diventare giudice di concorsi di bellezza, se ha queste necessità pruriginose; o, più semplicemente, potrebbe scendere dal piedistallo e approfittare di questa shitstorm per farsi un esame di coscienza.
In ogni caso proprio il suo approccio di come scrive è arrogante e misogino pure e soprattutto suona zero professionale, appunto un sommelier o giornalista professionista sicuro non scrive come lei
Sgonfiati un poco va, blill
Credo che il cretinismo “degustatorio” abbia raggiunto ormai livelli non più umani.Non so chi sia la fenomena in oggetto ma,basandomi su quello che scrive,ha le capacità di un tricheco per quanto riguarda la degustazione dei vini.Capacità simile alla sua presumo,visto quello che scrive.Su alegher
egregio Signor Silvano, lezioni da lei, visto chi frequenta e a quale scuola é cresciuto non ne accetto proprio…
Carissimo,io ho replicato a barbara pollastrini,comunque visto che l italiano ti è di difficile comprensione me ne farò una ragione.per quanto riguarda le capacità degustative credo di poterti insegnare qualcosa.At salut
Signor Silvano Prompicai, torni con i piedi per terra, si ridimensioni e si contenga, lezioni, di qualsivoglia tipo, da lei non le accetto
Ma finitela con questa cancel colture, il sig Ziliani ha espresso le sue critiche senza insultare nessuno, e state solo difendendo la vostra eroina a occhi chiusi.
Dovreste vergognarvi di tanta falsità.
Complimenti per l’articolo da misogino, invidioso e sociopatico. Troppo vino amico! Levategli il vino. Vergognati/
invidioso di chi, dell’Italian wine girl? Ma mi faccia il piacere…
😂😂😂
Il Signor Ziliani sembra avere un’antipatia personale nei confronti della donna in questione. Poco professionale davvero iniziare un’articolo parlando del suo aspetto fisico, e il fatto che era sua concittadina non le da il permesso di prendersi certe libertà. L’articolo dice più di chi l’ha scritto che della signora Donadoni.
un’altra vetero femminarda che interviene a sproposito ragliando. Nessuna antipatia, ho giudicato il libro, che ho letto e trovato ridicolo e l’articolo con la trovata dei sentori di linoleum.
Di patenti di professionalità non ho certo bisogno
Nessuno le sarebbe alcuna patente di professionalità, dorma tranquillo
Da professionista che millanta di essere dovrebbe saper scrivere un articolo come Dio comanda. Le sue riflessioni tecniche circa il vino (unica cosa di cui dovrebbe parlare l’articolo) sono passate completamente in secondo piano perché si è dedicato troppo a pensare agli affari privati della Donadoni (chi ha votato, cosa mangia, dove vive e quanto pesa). Scenda dal piedistallo
Ma lei sa leggere?
E lei è in grado di rispondere in maniera diversa alle critiche rispetto a un “sa leggere”? Anche perchè iniziano ad essere parecchi, quelli che non sanno leggere… un professionista, ma prima ancora una persona matura, si sarebbe messo in discussione. A reggere le critiche ce lo insegnano quando siamo piccoli.
Articolo gratuitamente offensivo che denota una certa tendenza alla misoginia con qualche lieve accenno di sessismo. Nella trama della lettura si scorge un vago sentore di onnipotenza. Francamente l’autore non fa onore al cognome che porta. Mi spiace per la Famiglia Ziliani…
a quando l’accusa di cyberbullismo, di violenza sessuale o che altro? Lei è comico e si informi, non ho a che fare con gli Ziliani della Guido Berlucchi
Sgarb.mo Sig. Ziliani,
non avendo una vis comica immaginavo non avesse colto la sottile ironia della mia battuta.Che lei non abbia alcun legame con la Famiglia Ziliani è cosa risaputa… è per questo che non fa onore al cognome che, suo malgrado, si fregia di portare.
grazie per avermi definito sgarbatissimo, definizione che adoro e adotterò. Un incrocio tra sgarbato, quindi politicamente scorretto e non conformista e Sgarbi.
Che bassezza di articolo. Ciò che traspare è solo una malcelata forma di invidia e misoginia. C’è modo e modo di fare delle (sacrosante) critiche ma si dovrebbero sempre e solo mantenere su un piano professionale. E magari a saperle fare sarebbero anche costruttive. Non si dovrebbe mai strabordare in maniera così volgare e inopportuna sul piano della persona, semplicemente perché questo piano non la riguarda. Si faccia un favore: rimuova l’articolo.
si rimuova lei dai miei lettori, la sua difesa dell’indifendibile “esperta” di vino che trova sentori di linoleum nei vecchi Bourgogne sa di rancido, puzza di vetero femminismo acido e zitellesco
Vedo che viene messo facilmente in crisi e in difficoltà dalle donne. È mancante di argomenti, vuoto come il calice che si è appena scolato. Scontato come un tavernello.
Crisi? Difficoltà??? Ah ah ah ah
I vecchi modi di dire non si sbagliano mai!!! “L’uccello in gabbia, o canta per invidia o canta per rabbia!!”
E che ci azzecca?
O lei è invidioso o lei è arrabbiato con la Donadoni. Non si spiega altrimenti il suo articolo.
Invidioso di una tanto scarsa? Ma dai!
Tanto scarsa da dedicarle due articoli???? Io una scarsa non la prenderei nemmeno in considerazione. Ma… Mi sa che.. L’uccello in gabbia o canta per invidia o canta per rabbia! 😘
Definire “articolo” ciò che in realtà è una lagnosa ammissione della propria pochezza e (malcelatamente) della propria livida invidia verso una donna molto più in gamba e meritevole di lei, è imbarazzante e divertente allo stesso tempo. È tipico di chi, essendo incapace di competere per manifesta inferiorità e indegnità, insulta, infanga, piange come un bimbo che le ha prese da una bimba più cazzuta di lui. Posi il fiasco, magari per sempre, visto che sicuramente lei ha scritto essendo un po’ brillo e impari a stare al mondo senza fare brutte figure.
Che dire del raglio di uno che si firma Dio? Poareto
Appunto, non dica più nulla. Non faccia altre brutte figure da pecorone.
Poverino..
Come si dice? Ah sì, aspetta: “il successo logora chi non ce l’ha”; solo un vecchio che nessuno calcola più, può scrivere articoletti pregni di misoginia, maschilismo e dalla preponderante nota di invidia. Il bello (e questo è assolutamente consolante) è che per i vecchi c’è sempre meno tempo per manifestare la loro frustrazione. Non per nulla c’è scrive su un blog, e chi pubblica libri letti ovunque. Bye bye
complimenti per il suo commento che denota sicuramente una cosa: la sua totale perfetta insanabile imbecillità
Io mi chiedo se davvero non si vergogni a scrivere in questo modo. 0 contenuti, solo offese ed allusioni. Lei è del 56, uomo adulto, anzi quasi anziano. Che tristezza. Si vergogni, davvero.
Franco, you are clearly tone deaf and completely out of step with the times (not to mention ignorant of recent uproars over this kind of behavior by British and French wine commentators). Don’t Italian mothers teach their sons “if you don’t have anything nice to say, don’t say it at all?” That wasn’t a book review, that was a personal “takedown” – an ad hominem attack that was sexist and mean, not to mention disrespectful. You owe Laura, and women in general, an apology. And as someone who should be encouraging the next generation of wine writers rather than tearing them down, you should think long and hard about what kind of legacy you want to leave in this industry. Do you want to be the asshole who mocks people who you think have less experience and knowledge than you for trying hard? Or do you want to be someone who leaves the wine writing world better than he found it? Think about it.
mister Yarrow, many apologies in advance for my English. Is not my language and I’ll try to explain. I’m very surprise that you, an important and famous American wine writer read my articles and waste your very precious time to defend someone, The Italian wine girl, that in every article show clearly that is an absolute beginner of wine.
Do you want to defend (and why?) someone like Mrs. Donadoni that in your article about power of ageing of Italian white wines show that have not an idea of the argument, someone that have a very fantastic idea to write that old Bourgogne smell of linoleum?
My article is not sexist like you say, (but you have the capacity to understand what I wrote in Italian or you make confidence in what mrs. Donadoni reports you?) and no apology from my part to the author of a book that is a masterpiece of nothing.
In my article there is only a line about the thinness of mrs. Laura, no offense at all. Sorry Mister Yarrow, but you are completely wrong. Sorry for you
How many beginners of wine are there writing out there in the world? Thousands. Tens of thousands. That is what the internet makes possible. Everyone can follow their passion now, and write about it. Anyone can publish a book now, too. Singling out someone like Laura and saying her book (and everything she does online) is worthless is simply a mean thing to do. Who cares if you disagree with her tasting note for old Burgundy? Do you have a monopoly on the words that can be used to describe a wine?
As for sexism, making comments about a woman’s body *in the context of a commentary on her work* IS THE DEFINITION OF SEXISM. Also, instead of standard journalistic form, in which the subject of an article is commonly referred to by their last name, you insist on referring to Laura as “fanciulla” or “the girl” which is patronizing and disrespectful, and further contributes to the sexist impression conveyed by your entire article.
mister Yarrow, your very absurd second commentary confirm me the idea that David Bowie had absolutely reason when, after living some years in Usa, wrote your famous song I’m afraid of Americans. https://www.youtube.com/watch?v=QGwB_G0Vyz0
Bye
Ziliani ma lei ha mai scritto un libro? Qualcuno ha mai avuto interesse a pubblicarlo?
A scrivere libri non penso minimamente ci sono già quelli delle Donadoni
Mamma che schifo di articolo, speriamo venga denunciato e le chiudano il blog…
Viva il KGB
Che dire di colui che critica il valore professionale altrui venendo meno, egli stesso, ai principi base della deontologia inerente alla propria professione? Egregio giornalista, il suo articolo pare tratto da una delle scenette piú riuscite di Crozza che imita Feltri; come professionista del vino non la conosco abbastanza per esprimermi, né mi interessa, ma come uomo e giornalista, per usare lo stesso suo stile e decoro, lei qui ha pestato la proverbiale merda. Tanto le dovevo, distinti saluti Avv. Stefano Buttò
Lei dice illustre Carneade?
A non tutti importa la notorietà, soprattutto quella acquisita con bassezze date in pasto a lettori da stadio. Che poi, diciamocelo, Franco Ziliani, ma chi é costui? Questo é il mio ultimo commento, il mio anonimato mi chiama. Ossequi
lei è un poveretto, un caso umano plagiato da una persona che di vino sa come io della lingua cinese
Penoso, articoli degno di Novella 2000. Quanto rancore, invidia e sessismo. Un modo di concepire la donna risalente al medioevo. Conservi un barlume di decenza e si limiti a parlare di vino
Io scrivo di quello che voglio. Prego si accomodi su Intrallazzavino
Trovo questo articolo di pessimo gusto. Più lo leggo e più percepisco una forte invidia da parte sua, forse il fatto che la Signorina si sia costruita un futuro con quello che ama di più e tutt’ora stia crescendo le crea qualche problema? O è solo il conto in banca del marito e la padronanza della lingua inglese che le crea invidia come detto da lei in un precedente articolo?
Sounds to me like he has a bit of jealousy for the “American” Italian wine girl.
error Juli, no jealousy at all. I can’t be jealous of an absolute beginner of wine
Il senso di questo articolo scusi? Leggo solo offese (è il secondo articolo che scrive contro di lei.:.. ) e nulla che possa ricondurre a qualcosa che assomigli lontanamente al giornalismo. Il peggio del peggio dal punto di vista umano. Meriterebbe una denuncia
Che tristezza decidere di scrivere un’articolo di questo tipo. E’ questo il modo in cui lei vorrebbe che i suoi colleghi in Italia e all’estero promuovano il suo lavoro ? Enough said
La cosa più triste è lei che ancora non si rende conto della deplorevole (meritatissima) reputazione che la precede. La sua tecnica è chiara ai più e da diverso tempo. Laura, al contrario di lei, è una persona fin troppo adulta e garbata per dare credito alle sue cattiverie gratuite, Ziliani, ma spero seriamente che decida di denunciarla: qui le ha servito svariati e gravissimi capi d’accusa su un piatto d’argento. Da donna e coetanea di Laura mi sento inorridita dal suo articolo. Si goda la sua povera celebrità ancora per poco.
Dato che l’aspetto fisico non altera gusto e olfatto farebbe bene a chiedere scusa ed eliminare la parte in questione. Non avevo le conoscenze per commentare il resto del suo articolo, mi fermo qui.
Caro Ziliani, per una volta mi sento di supportarla. Quanti insopportabili commenti all’insegna del sempre più odioso politicamente corretto. Se oggetto della Sua critica fosse stato un uomo, nessuno sarebbe intervenuto. Ma tralasciando queste quisquilie, avrei un paio di quesiti “tecnici” : davvero lo zucchero (purché in quantità significative) non incide sulla longevità? Pensavo fosse, insieme ad acidità e alcol, uno dei motivi della durata pluridecennale di certi grandi passiti. Quanto all’amarezza, in effetti mi pare tipica di certi vitigni. Penso al verdicchio, tutt’altro che unidimensionale, ma dall’indubbio finale (molto) ammandorlato.
Se l’articolo avesse parlato di un uomo, il suo autore non avrebbe di certo fatto riferimento al suo aspetto fisico o alle sue possibili abitudini alimentari. Vede, è proprio questo il punto: Ziliani ha sbagliato una prima volta nel tono con cui ha iniziato l’articolo, e sbaglia ora (e per me è peggio ancora..) a non rivedere la sua posizione, magari scusandosi. Così facendo confermerebbe il contenuto del suo articolo (condivisibile o meno, per me ha tutto sommato ragione…) limitandosi a una critica di merito, anche costruttiva, ai veri o presunti esperti che approcciano il mondo del vino con superficialità ‘tecnica’ e molte lacune. Anche per me un libro banale ‘fa male’ al mondo del vino (senza prendersi poi troppo sul serio..), ma resterà innocuo per chi deciderà liberente di acquistarlo e leggerlo. Queste poche righe fuori luogo nell’intervento di un giornalista capace e letto restano, e possono far molto male.
Lo scopo di un blog dovrebbe essere quello di divulgare opinioni personali ed esperienze. Questo suo contributo mi ha solo convinta a leggere la Donadoni e a non visitare il suo blog mai più. Non avrei nemmeno saputo di lei se non fosse stato per questo articolo sulla Donadoni.
Al che mi chiedo: avrà scritto questa accozzaglia di offese solo per godere di luce riflessa? Comunque… ognuno si diverte come può. Buona vita
Signora Irene, ma si rende conto di quello che scrive o presa dalla sua furia da Erinni tardo femminista non riesce a connettere? Accusa me, un giornalista attivo nel mondo del vino da 36 anni, epoca in cui la sua eroina giocava ancora con le bambole, di “godere di luce riflessa” grazie al fatto di aver scritto, cosa che farò ancora, di una absolute beginner che trova aromi di linoleum nei vecchi Bourgogne? Ma stiamo scherzando?
Lei è invidioso marcio. È proprio lampante. È finita la sua epoca se la intaschi.
A parte i giudizi inopportuni,sul fisico della signora/ina, per altro molto bella, trovo lo scritto sui bianchi italiani una sorta di supercazzola veramente sconfusionato, delle prefazioni di Farinetti uno scrittore serio ne fa sicuramente a meno, fra l’altro molte volte sento definire un vino ,”amaro, proprio da persone che di vini non capiscono nulla, in quanto certi vini provengono da vigneti, situati su ex fondali marini, come qui a Vigolo marchese o valle del Chéro ove molti li definiscono vini amari ma, sono salati alcuni di più altri di meno, il vino amaro non esiste, a meno che non ci abbiano buttato qualche porcheria.
Lei è proprio antico, questo è il termine giusto. Si vede da cosa scrive e come lo scrive…ha il tono dei venditori da televendita, che si lodano e si imbrodano. Sembra anche uno di quei super tecnici baby boomers che hanno fatto lo stesso lavoro per decenni sempre lo stesso e per la stessa azienda. E fanno fatica ad accettare il cambiamento. Non siamo più negli anni 80 caro signore anche se forse a lei piacerebbe… inoltre scrivere un articolo o post per screditare il lavoro degli altri è antietico , e quando poi non sa più a cosa appigliarsi, inizia con i commenti sull’aspetto fisico. Il massimo dell’ “unprofessional”… tanto di cappello alla wine blogger che ha fatto di una passione un lavoro. Perché deve screditarla e parlare male del lavoro di un collega?
Per essere ambassador di qualcosa oggi non bastano i decenni di esperienza, ma serve molto altro. E forse lei non lo sa. Quindi lei avrà una super esperienza e se la tenga cara, ma non screditi una persona giovane che sta costruendo, e bene, qualcosa di nuovo che funziona.
se la modernità é rappresentata dai wine influencer e dalle Donadoni evviva l’antico. Ma lei chi é per poter trinciare giudizi su quello che scrivo e come lo scrivo?
Viva l’antico purché abbia rispetto degli altri, del lavoro degli altri e accetti che il mondo del lavoro in tutti i settori è cambiato, dunque non hanno successo solo i supertecnici/super esperti e guai se fosse così. In un mondo tanto complesso servono anche altre doti e skills.
Viva l’antico purchè accetti che nel 2020 non è possibile in ambito lavorativo fare apprezzamenti e commenti sull’aspetto fisico dei colleghi. È completamente fuori luogo e quasi illegale, negli stati uniti ed anche in UK e in tanti altri stati lei sarebbe stato passibile di denuncia.
Chi sono io? Una lettrice che ha tutto il diritto di esprimere un parere e un punto di vista, dato che sul suo blog è presente la funzione “commenta”.
Lungi da me fare l’avvocato difensore di qualcuno, non è il mio mestiere… e tantomeno voglio e posso farlo per Ziliani.
Però secondo me si sta facendo un gran baccano per nulla.
Ma scusate…. se l’autore fosse così profondamente misogino come viene dipinto perchè mai a volte tesse lodi su questa produttrice, questa sommelier, questa imprenditrice, questa critica enogastronomica…?
Non ha forse l’autore usato lo stesso metro anche per corpulenti maschietti?
Non vi viene il sospetto che l’articolo è astringente (così uso un termine enologico) perchè magari – semplicemente (senza per forza invocare dietrologie o chissà quali sospetti) – la signora ha fatto, detto o scritto qualcosa che a Ziliani non è piaciuto?
E poi… andiamo…. insomma… un pò di sale anche nella penna ci vuole altrimenti leggeremmo sempre dei manualetti d’uso.
Che poi lo stile “spigoloso” ed a tratti anche ruvido (a me piace, in questo contesto come in tanti altri) piaccia o meno questa è un’altra questione.
Ed ancora… alcune cose prediamole con la giusta leggerezza… ad esempio la ricerca di alcuni termini (per il “magra stinca” sto ancora ridendo).
Dai signori… nella vita Sale, Sorrisi e Sciampagn (su un bel pavimento di linoleum).
Damiano grazie, lei é un incosciente, ora daranno del razzista, misogino, ecc anche a lei 🙂
Sembra evidente, Sig. Ziliani, che Lei abbia completamente esaurito gli argomenti di cui parlare, e che, quindi, non veda altra soluzione se non far parlare male di sé attaccando altre persone. Pur di far parlare di sé.
Si vergogni profondamente e chieda scusa.
Non entro qui nel merito delle cavolate che scrive Lei, dall’alto dei suoi studi non scientifici, con le maniere sgraziate e cafone che la contraddistinguono da anni.
Altamente improfessionale.
detto da una Carneade come lei vale come le parole di Giuseppe Conte. Nulla
Magari ha votato Biden
Magari è diventata vegana.
Solo un giudizio dietro l’altro, gossip da tre soldi.
Brrrrrr
a lei e a tutti i simpatici intervenuti qui che mi insultano e continueranno a insultarmi, dimostrando il loro quoziente intellettivo, dedico questa meravigliosa canzone nel mio milanese di Giovanni D’Anzi
https://www.youtube.com/watch?v=RNu3CiA4rCQ
Egregio Ziliani, la ringrazio per avermi fatto conoscere (e perciò in un prossimo futuro evitare…) tal Donadoni: aver letto ciò che ha scritto in originale mi fa veramente pensare che oramai nel prodotto vino-cibo ci si buttino “dogs and swines” (così magari riesce a capirmi anche in supermegascrittore yankee che le ha scritto). Lungi da me il volerla difendere da coloro che le hanno dedicato due righe sul blog (in quello ci riesce da solo: tra l’altro secondo il mio parere anche benissimo), solo mi domando: chi è questa “margana” che usa filtri polarizzati a sfare, e cosa si cela dietro se si sono mossi tutti ‘sti fenomeni da tastiera per difenderla ed osannarla (fra l’altro molto probablmente anche una deputata della Repubblica…)? Per una “Wine fashion woman” qualsiasi, dubito che si sarebbe potuto alzare tutto ‘sto polverone… Un saluto.
Lei è chiaramente sessista, misogino e maleducato. Approfitta della sua posizione privilegiata di critico enologo uomo e sulla settantina, per sparare a zero su una giovane ragazza, che ha studiato per arrivare a parlare di vini. Se la Donadoni fosse stata un uomo, non credo che gli avrebbe rivolto critiche di cattivo gusto sul suo aspetto fisico. Lei afferma di non aver parlato di anoressia, ma di magrezza. Non crede che l’aspetto fisico della Donadoni, qualunque esso sia, sia una cosa che non la riguarda minimamente, e che non c’entra nulla con il suo pensiero misogino sulla incompetenza della blogger, solo perché una giovane donna?
Nei suoi commenti, ho potuto constatare la sua agitazione e assenza totale di classe nel reagire ai pensieri assolutamente legittimi di altre donne, perché, evidentemente, l’intera categoria le fa saltare i nervi, per il solo fatto di farsi valere. Ho visto anche che ha giustificato la rabbia di alcune, definendole delle zitelle. Beh, dietro questo suo commento, è evidente il suo maschilismo. I maschilisti vanno a parare sempre sulla “zitellagine” delle donne, aprendo bocca, a sproposito e con profonda ignoranza, su una questione intima e personale, su cui farebbe meglio a chiudere il becco.
Se lei è questo grande professionista che decanta di essere, torni ad occuparsi di vino e non scriva decine di articoli sulla Donadoni, perché mi sa che sta parecchio rosicando, ed alla sua veneranda età, avrebbe dovuto già educare la sua persona al rispetto per il prossimo, e soprattutto, per le giovani donne che cercando di trovare un proprio posto nel mondo, in mezzo a tanti ominicchi come lei.
grazie Alice le dedico questa canzone https://www.youtube.com/watch?v=pco91kroVgQ
Che dire? Va dritto al punto.. e lo centra alla grande!
basta con questi wine lover, wine blogger e wine ambassador wine influencer che di enologia, viticultura e vita di cantina non ne sanno nulla ! Sono entrati in vigna o in cantina solamente per farsi i selfie da postare.
Questi soggetti fanno male al vino.
Buonasera signor Ziliani, se anche la signora Donadoni non fosse esperta di vini, lei scrivendo questo articolo ha dimostrato di essere molto in mala fede e di temere la concorrenza della signora sopracitata. Se fosse stato lei un vero professionista, mai avrebbe scritto un articolo del genere e se proprio avesse voluto correggere gli errori della signora Laura lo avrebbe dovuto fare sicuramente in modo più costruttivo e onesto. Mi dispiace lei potrà essere anche il più bravo winemaker o esperto fi vini, ma con questo suo articolo ha distrutto la sua carriera e rafforzato l’immagine della signora Donadoni a cui va tutto il mio appoggio e solidarietà.
Saluti,
Patrizia Cristallo
lei dice? io temo la concorrenza di chi? Di chi trova sentore di linoleum nei vini? AH AH AH! https://www.youtube.com/watch?v=6bjQOwXMoPk
E questo sarebbe un articolo di critica giornalistica? Se non e’ in grado di fare una critica professionale a una persona senza denigrarla a questa maniera, forse e’ lei che dovrebbe cambiare mestiere! Ma come le viene in mente di parlare della magrezza di una persona in questo contesto, o di chiamarla “fanciulla”?? Se vuole dare dell’incompetente a qualcuno lo faccia in maniera decente e con argomentazioni (qua non ce n’e’ veramente mezza) e se non ha argomentazioni di sorta (o le rode per qualcosa) si vada a fare un giro invece di scrivere! Ponendo le cose in questo modo, qualsiasi cosa lei volesse dire a livello di contenuto va a farsi benedire. Guardi che rosicare fa male al fegato!
Buonasera Franco, lo scritto sull’ invecchiamento dei vini bianchi è a mio parere incomprensibile e imbarazzante. Comprendo il suo stupore. Avrei solo usato un tono diverso. Oggi non è indispensabile avere particolari competenze per ritagliarsi sul web uno spazio significativo nel mondo food&beverage. Penso che il problema sia molto complesso e serio, di mezzo c’è la corretta informazione che personalmente considero un diritto. Temo che la strada della cultura del cibo e del vino stia pericolosamente lasciando spazio all’ immagine e alla promozione ad ogni costo. E’ una strada più semplice, veloce e che attrae molti. Penso che il patrimonio enogastronomico italiano meriti un percorso diverso, più scientifico e culturale.
Faccio veramente fatica a capire……..
Ziliani dopo aver citato Maroni, a cui ne ha dette (a ragione!!) di tutti i colori, passando per Gardini, di cui immagino altrettanto, finisce col dire che ci mancava solo questa!
Premesso che una serie di boiate come quelle riportate, non mi sono premurato di verificare la coerenza del testo, fanno o rabbrivvidire o scompisciarsi dalle risate……
Dove sta il problema, nel fatto che all’autrice di tanto scempio è stata fatta notare l’eccessiva magrezza?
Non è che si stia facendo della discriminazione al contrario?
Scusate io non ho ovviamente la sensibilità delle lettrici che sono intervenute, ma parlare di misoginia a piè sospinto mi pare proprio eccessivo!
Per cui dopo aver attaccato, a ragione o a torto mezzo mondo del vino, succede che un post come questo generi in un amen 81 commenti!!!
non è che vi siete passati la parola per intervenire numerosi?
Sono sempre più convinto di vivere nel paese dei contrari, dove d’altronde gli operai votano per il partito dei padroni e i padroni per quello degli operai.
Più volte in passato ho abbandonato questo blog per le prese di posizione di Ziliani. In particolare sulle dichiarazioni dell’amico fraterno Bressan, ma anche in altre situazioni.
Non di certo in questo caso!
Il vecchio diventa feroce prima di cedere il passo al nuovo.
Peccato, è destino dei grandi, cadere male dopo una vita degna di nota.
La stimavo, al passato, e continuerò a stimarla, ma da questa caduta di stile (e ne ha, aveva, e spero lo ritrovi) il passato è d’obbligo.
Chapeau a quel che è stato signor Ziliani, accettiamo il nuovo per cortesia.
Il Re è morto, lunga vita al re.
non sono mai stato re, non ho mai aspirato ad essere re, ma solo un onesto cronista del vino abituato a dire quello che pensa. Anche che chi scrive di trovare aromi di linoleum in un Bourgogne sarebbe meglio si dedicasse al giardinaggio.
Io non ho nulla contro i giovani capaci e a diversi ho cercato di dare una mano, nel mio piccolo.
Stia sereno/a, sono più vivo e in forma che mai. Da questa esperienza comica traggo un insegnamento: sprecare tempo dedicandolo a carneadi e absolute beginners, a dilettanti allo sbaraglio, é inutile. Meglio concentrarmi sul vino, sul racconto del vino.
Wow! You, sir, are way out of line to make such derogatory comments on Ms. Donadoni’s physical appearance. She wasn’t put on earth to be visually pleasing to you, and how she looks has no relevance to her work in wine. Do you have a perfect body?
no, absolutely not, I’m not Richard Gere or Alain Delon, but smile Mrs. Rinaldi, I only wrote that Mrs. Donadoni is slim!
Chi non ha nulla da dire…critica!
Quando prendiamo la penna per criticare invece che per costruire non stiamo dicendo nulla!
Che articolo inutile quando potrebbe parlare di tante altre cose, e invece “perde tempo” a parlare di altri che non le piacciono. Ben venga, ci parli di altro invece di mostrare le sue debolezze.
Parli di vino che magari il resto non le viene bene.
In bocca al lupo per la risalita.
Articolo che ha sollevato un polverone, a quanto pare.
Se però qualcuno leggesse altri articoli su questo blog si accorgerebbe che è scritto con lo stesso tono di sempre e che non infierisce sulla Sig.ra Donadoni in quanto donna, ma semplicemente come essere umano poco informato che, nonostante ciò, pontifica su argomenti evidentemente non così ben conosciuti.
Lo zucchero può aiutare (se si parla di vini bianchi passiti, nonostante non creda sia il caso di questo articolo), ma sicuramente non è uno dei fattori cardine per un vino bianco da invecchiamento, ce ne sono di molti altri prima.
Vini da invecchiamento con poca complessità e monocordi da giovani? Anche no. Il Sig. Ziliani ha già provveduto a fornire un bel elenco. Io aggiungo: provate un gravner, poi ne riparliamo.
La pietra focaia nel riesling? Si trova anche in quelli più giovani. Un riesling davvero evoluto è iconico per sentori di idrocarburi.
Il linoleum? (pavimentazione creata con polvere di legno, pigmenti ed un collante, per chi non sapesse di cosa si tratta) Se di buona qualità non ha odore, di bassa qualità odora di vinavil. Nonostante quest’ultimo sentore possa saltuariamente capitare è più un difetto che non una caratteristica.
[…] P.S. Hai chiamato il tuo amico Oscar Farinetti, quello che ha avuto “il coraggio” di farle la prefazione, per chiedergli cosa ne pensa del tuo triste articolo? […]
A me sembra che te rode un po’…. Il linguaggio e la scienza del vino sono un mondo a me sconosciuto, quindi chapeau alla tua illuminata e sconfinata unica vera verità…mentre tutto il resto dell’universo è fatta da sfigati… continuerò a rimanere tra i miei compari ignoranti…e continuerò a non leggerti e a non seguirti…caro depositario delle verità tranchantes e trasversali (dalla politica al life style!!! Wow!), torno a dedicarmi con gentilezza e professionalità a lavoro famiglia e persone che incontro…un’idea x te da esplorare: intenzione gentile…pensaci la prossima volta che scrivi un articolo o sputi giudizi.
Quando la forma prevale e offusca il contenuto. E’ riuscito nell’intento opposto: quello di farmi apparire simpatica la signora Donadoni.
Imbarazzante.
Lei fa uso dell’italiano in maniera inconsapevole. Concordo che dovrebbe essere radiato dall’ordine dei giornalisti.
Serena
C’est vraiment pitoyable, voir comme une personne déprimée, jalouse et narcissique, puisse se permettre de publier un article seulement pour le plaisir de blesser et croire d’avoir publié un bon article. Les opinions misogynes et déplacées donnent le niveau et le statut de cet individu dans la société actuelle, ainsi que son niveau mental.
RIDICULE!!!!
merci de votre commentaire Monsieur, ou mieux, Madame.
vous trouvez que je sérais tout ca? vous etez vraiment ridicule… Vous me faites rire…
Déjà pour vous c’est Monsieur, et s’il vous plaît n’utilisez pas un traducteur car vous vous faite démasquer de suite. PITOYABLE PETIT HOMME MÉDIOCRE
pas besoin d’un traducteur je parle parfaitement le français
MDR la grosse tête ne connaît pas de limite!!!! RIDICULE et vous êtes la honte de l’Italie et des italien!
allez vous faire foutre!
Un articolo di cattivo gusto,
che denota un profondo senso di vuoto e di mancanza di rispetto del prossimo,
della persona che lo ha scritto!!
Sono convinto che nel ns. paese siamo pieni di questi “inutili” giornalisti, che popolano altrettanti blog inutili. Vergognarsi come suggeriscono in molti è il minimo che potrebbe fare, premesso che abbia la sensibilità per farlo.
Vedo che il tenore delle risposte alle persone che le hanno scritto, con relative supponenti morali, dimostrano quanto non sia nemmeno consapevole di cosa scrive !!
Forse troppa gente ha già perso troppo tempo a scriverle, ma bisogna provare a far riflettere chi è “inutile”.
sicuramente é inutile un imbecille matricolato come lei, che ha la pretesa di venire in casa mia, sul mio blog, ad insultarmi e a darmi lezioni di morale. perché perde il suo prezioso tempo a leggermi e commentare? Si dedichi a scrivere un libro inutile sul vino come ha fatto la sua eroina… prego si accomodi
Sig, Ziliani, non capisco con quale scopo e volontà ha deciso di trasformare un blog sul vino che campa da un po’ in una bettola con risse tra ubriachi.
Premesso che è “casa sua” e ci scrive quello che vuole qui.. ma perché tre articoli che girano attorno alle stesse magre scuse e maldestri tentativi di minimizzare quelli che sono (oggettivamente) commenti al fisico di una ragazza di cattivo gusto (poi se lei con le donne fa così…).
Non capisco perché tanto accanimento con una professionista che non la pensa come lei.. ignorarla no? 3 “articoli”?
Poi il piglio con cui sottolinea .. ex-concittadina.. 60 mila followers…
Potrebbe sembrare invidia, profonda invidia stia attento.
Sembra tanto un “uomo” che si sente attaccato nella sua virilità perché una donna parla di vino come lei… forse con più seguito e più successo?
Torni a parlare di vino e beva dopo aver scritto, non prima.
povero Carneade che si sente un leone della tastiera e blatera stupide congetture. Invidia di quella persona che trova sentori di linoleum nei vecchi Bourgogne? Ma mi faccia il piacere!
Vede? Parli di vino!.. sul linoleum magari le si può dar ragione.. ma andare ad attaccare aspetti del fisico per difendere una opinione o delegittimare qualcun altro è proprio meschino!
Mi pare che lei abbia anche commentato “magari ha votato Biden”.. si renda conto del livello del suo blog.
Lei non ha invidia “di quella persona che trova sentori di linoleum nei vecchi Bourgogne” ma del seguito che ha e che lei, con tanti anno di onorata carriera a testa bassa, non riesce ad avere.
Si confronti sul vino, lasci stare la dieta di Mrs Donadoni.
Saluti
povero scemo…
Gentile Franco,
mi permetto di farle un commento in merito al suo articolo.
Non entro nel merito dei toni, della polemica che si sta scatenando sui social e via dicendo.
Mi permetto di stare un po’ piu alto nel ragionamento e farle capire qualcosa che forse le sfugge.
La signorina in questione, brava o meno che sia – non sono un esperto, quindi non giudico – da anni sta usando le proprie capacita’ per crearsi un lavoro e vivere, come tutti gli essere umani.
Lei, Sig. Franco, in quanto proprietario di un blog con ennemila follower, si e’ creato a sua volta un lavoro che le fornisce un reddito – tra sponsor, pubblicita’ etc.
A mio avviso, il suo articolo é un attacco immotivato al business di un’altra persona (attaccando la persona stessa), che non tiene conto di un fattore fondamentale.
Il mercato in cui quella persona sta operando.
In US, c’e’ poca cultura sul vino e sul food in generale.
La signorina in questione quindi, anche se dice cose che secondo lei sono scontate (cit: l’acqua e’ bagnata etc), non ha fatto altro che adeguare il suo linguaggio ed il suo modello imprenditoriale al mercato in cui sta operando.
Un esempio del tutto out of the blue puo’ essere fatto coi calciatori.
Ci sono molti giocatori “mediocri” in Serie A, ma che in Cina, USA o Emirati, vengono pagati profumatamente solo perche’ nel mercato in cui vanno a giocare sono delle divinita’ al pari o superiori a Messi e Ronaldo.
Le dico questo perche’ io mi trovo nella stessa medesima situazione.
Da emigrato in USA, sto dicendo l’ovvieta’ nell’azienda per la quale lavoro, ma per loro sono il Guru. Se facessi il mio lavoro al 100%, sarei un alieno e non riuscirei a comunicare e lavorare coi miei colleghi, perdendo di conseguenza il posto di lavoro.
Si ricordi che ognuno deve fare i conti a fine mese, specialmente se piccolo professionista e non “dipendente”. Quindi tenere conto del mercato in cui si sta operando e’ fondamentale.
Barilla anni fa disse di essere contro la comunita’ gay, in Italia c’e’ stato scalpore ma nulla piu’. In US ha fatto -40% del fatturato.
Bisogna sapersi adattare, ed e’ cio’ che gli immigrati fanno.
Adeguano il linguaggio/operato ai propri lettori/consumatori, altrimenti si rischia di ritrovarsi senza lavoro.
Mi scusi per eventuali “errori” di battitura sugli accenti, ma la tastiera americana non li prevede, quindi mi sono dovuto “adattare”.
Buona giornata
Ronald, le mie congratulazioni, il suo intervento é impeccabile, intelligente, ricco di riflessioni stimolanti.
Lei però, a mio avviso, fa un errore, attribuisce a Madamin un ragionamento, una capacità di analisi, di stile, di linguaggio, una scelta voluta di adattare quanto scrive al consumatore medio Usa, che secondo me la Signora non ha fatto. E’ solo impreparata, e la sua impreparazione, le sciocchezze che scrive mettono tenerezza e destano imbarazzo.
Madamin é molto furba, ma ha fatto un errore clamoroso, non ha capito chi ha di fronte. Franco Ziliani una Donadoni non lo metterà mai in scacco.
Lei caro signore fa gossip non è un esperto. Gli esperti parlano di temi, non attaccano i colleghi.
Sentenza della Corte di Cassazione (numero 12546 del 08.11.2018, depositata lo scorso 20 marzo)
Linoleum etimologia: dal latino olio di lino, di sicuro visto il contesto, non riferibile ai pavimenti in plastica. Giocando su un doppio significato hai imbastito un articolo denigratorio nei contenuti e diffamatorio della persona, condito di sessismo e stupidaggini. Rosicone e arrogante
rosicone???? verso chi ? ma mi faccia il piacere
Caro Ziliani, questa signorina si proclama nientemeno che “The Italian Wine Girl” , la cui mission addirittura sarebbe quella del “Chasing good taste around the world”.
Queste le prime due frasi che compaiono sul suo sito.
Ora, se un uomo, persino di comprovate competenze, si presentasse tanto pomposamente, e con tanta autoreferenzialità in alcun modo mitigata dall’autoironia (che sappiamo essere l’abito elegante dell’intelligenza), verrebbe sommerso da meritati lazzi e sberleffi, qualsiasi cosa dicesse, persino quando pienamente condivisibile.
Ma poiché è una signorina che assume tali atteggiamenti, e poiché noi maschi misogini e patriarcali (?) siamo da sempre adusi ad assecondare e tollerare la vanità autocelebrativa femminile anche quando l’onestà intellettuale imporrebbe invitarle ad una più obiettiva autovalutazione, da evitar loro almeno il pubblico (ma silenzioso) ludibrio, guai a non prostrarsi di fronte a cotanta sedicente guru.
Le cui anapodittiche esternazioni vanno fatte proprie da ogni convenuto in forza del principio di autorità vaginale, se non culturale.
Diversamente, tocca subirsi l’orda nazifem, qui manifestatasi nella ragliante e starnazzante shitstorm delle truppe cammellate (con riferimento al cameltoe) che l’hanno accusata di sessismo, misoginia e probabilmente anche di micropenia.
Tutta la mia solidarietà.
grazie, lei é un temerario, occhio a uscire di casa, temo agguati di femminarde, indossi mutande corazzate 🙂
Ahahah caro Franco, sei davvero impietoso! Certo dai vini con sentori di linoleum, quantunque borgognoni, d’ora in poi starò accuratamente alla larga. Li lascio volentieri ai bizzarri amatori del genere. Del resto c’è chi si sballa con la colla, per cui non mi stupisco più di nulla. E sarò grezzo come un carrettiere, ma a me i vini bianchi piacciono giovani e freschi, quelli invecchiati e ossidati (che scempio!) li lascio volentieri alla nostra amica wine girl.
[…] Dall’articolo di Franco Ziliani Altro che Maroni e Gardini, la vera immaginifica del vino è l’Italian wine girl! […]