Mon coeur mis a nu...
Stasera ad Arzago all’Old style ricordando la Croazia e Coral wine
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6 mesi fail

Che bello riabbracciare Anita, Ivan e Zvonko!
Non ho fatto tanti soldi, anzi, in 36 anni di esperienza come cronista del vino, non sono stato furbo, diciamo che sono stato me stesso, ovvero tenacemente pirla, però la sorte non è stata maligna con me perché mi ha regalato non la ricchezza e l’agiatezza economica ma il piacere di conoscere splendide persone e visitare posti stupendi.
Nel mio bilancio di stagionato cronista del vino metto all’attivo, un gigantesco attivo, l’aver conosciuto e goduto dell’amicizia e della stima di tanti uomini e donne del vino (e della ristorazione formidabili). Se volessi citarli tutti ci vorrebbero sei cartelle ma posso dire che gli Dei mi hanno sorriso se ho conosciuto e frequentato molte volte personaggi formidabili come Gualtiero Marchesi, Giorgio Grai, Angelo Paracucchi, Bartolo Mascarello, Mauro Mascarello, Beppe Rinaldi, Franco Biondi Santi, Bruno Giacosa, Gianfranco Soldera, Giovanni e Aldo Conterno, Teobaldo Cappellano, Giacomo Bologna, Angelo Gaja, Maurizio Zanella, Giovanni Cavalleri, Sepp Reiterer e Sebastian Stocker, Elisabetta Fagiuoli, Marta Galli, Gennaro Martusciello, Oscar e Andrea Farinetti, Tonino e Claudia Verro, Carlo Lisini, Costantino Charrère, Gianni Bortolotti, Mattia Vezzola, Roberto Voerzio, Fabio Alessandria, Elio Grasso, Quinto Chionetti, Nino Rocca, continua continua….
Ho già detto parecchie volte e ora forse sarebbe ora di finirla con le mie geremiadi, che questo 2020, nonostante il coronavirus, lo ricorderò come un anno fondamentale per me, di ricostruzione (di me stesso innanzitutto) e rinascita, di ritorno, assetato di vita, alla vita. E ricorderò sempre questo agosto anche e soprattutto per un viaggio che è stato meraviglioso e folgorante perché mi ha portato per la prima volta – ed è stato subito colpo di fulmine – in quel Paese vitale, pieno di giovani energie, che è la Croazia.
Otto giorni meravigliosi, tutti mare, sole, amicizia, scorpacciate fenomenali di pesce, maialino e agnello allo spiedo, verdure profumate, e grandi vini (ebbene sì, amici miei, i croati non dormono e fanno signori vini da vitigni autoctoni e internazionali: occhio alla concorrenza cari italiani e francesi!) e soprattutto grazie a delle persone meravigliose, ovvero Zvonko, Anita e Ivan Mudronja, che mi hanno portato con loro da Bergamo alla zona non lontano dalla bellissima città di Zara, in riva al mare dove sono stato accolto con travolgente ospitalità, calore umano e amicizia, dove risiede un uomo geniale di cui, come di Zvonko, Anita e Ivan, sono diventato amico, Marko Dusevic.

Che per chi non lo sapesse é il geniale inventore di Coral wine (prossimamente una serie di articoli qui) la cantina subacquea, vini serbi, croati e italiani (e anche del Porto) maturati sui fondali marini, cullati con un remuage naturale a 40 metri di profondità in un mare che è un sogno e che mi manca già..
Sono tornato il 13 dalla Croazia e stasera sarà una gioia immensa per me riabbracciare Zvonko, Anita e Ivan e conoscere l’altro figlio, Davide, andando a cena (porterò con me un tesoro immenso, la mia adorata ex moglie Eliana, alla quale devo l’essere rinato e trovarmi di nuovo qui a scrivere) nel loro ristorante Old Style ad Arzago a 25 chilometri da Bergamo.

Stasera festeggeremo il nostro ritrovarci stappando un signor Champagne, il Brut di Deutz, che porterò da casa e bevendo vini croati. Non vedo l’ora di bere e di raccontarvi la meraviglia! Živjeli, cin cin, prosit, à la santé!
Attenzione!:
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Due brevi note di presentazione Sono nato a Milano nel 1956 e dal 1966 vivo in provincia di Bergamo. Giornalista pubblicista dal 1981, dal 1984, dopo aver collaborato, scrivendo di libri, cultura, musica classica e di cucina, a quotidiani come La Gazzetta di Parma, Il Giornale, La Gazzetta ticinese e Il Secolo d’Italia, mi occupo di vino. Per diciotto anni, sino all’ottobre 1997, sono stato direttore di una biblioteca civica. Continua a leggere ...

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Ziliani mi scusi, ma il fare maturare il vino sotto acqua, da’ qualche vantaggio organolettico, rispetto a una maturazione tradizionale, in una cantina buia, unida e a temperatura costante? Non lo so, ma a prima vista mi pare piu una moda fighetta che una reale “invenzione”.
Dai prezzi che trovo in rete, guardando velocemente (dai 300 € in su), il mio sospetto mi pare ancora piu fondato.
Grazie per un suo apprezzato parere.
PS: lo stesso criterio (metodo classico affinato in mare) mi pare sia utilizzato gia`da molti anni da un produttore Ligure, di cui non ricordo il nome.
Renato quando lei scrive, superficialmente e senza conoscere le cose, che Coral wine
“mi pare piu una moda fighetta che una reale “invenzione”, dimostra di non capire nulla e di scrivere a vanvera. Lei non é lettore da Vino al vino o Lemillebolleblog, mi sembra perfetto per Intrallazzavino.
Il produttore ligure si chiama Pietro Lugano, il vino Abissi e io ne scrissi. Le prime due annate strepitose poi si perso letteralmente per strada. Coral wine é una cosa seria anche se chi la comunica in Italiano via Web non riesce a farlo capire. A ognuno il suo
Mi scusi, ma i prezzi sul sito che indica sono corretti? 1.100 euro per un bianco croato? Dai non ci credo. Non so se ha presente quali champagne compra con quella cifra. Quali…ma pure quanti. Dai, spero sia un errore o la cosa fa ridere.
le assicuro che i prezzi, allucinanti, non sono quelli. Il sito Internet di Coral wine é pieno zeppo di ingenuità che lascio a voi commentare. Io mi trincero dietro ad un diplomatico no comment. L’idea di Marko Dusevic é geniale, i vini sono strepitosi, e le bottiglie costano intorno ai 50 euro in su non quella cifra folle. Poi se chi dovrebbe presentarle in Italia non lo sa fare non colpa mia…
Ciao, carissimo Franco sono Gianni(di Milano) abbiamo in comune il vino e l’inter, mi permetto di farti un cicchetto, poiché nell’elencare i produttori non è stato citato un carissimo amico artigiano del vino. Che, per me è uno dei più umili e grandi di langa (il che significa del mondo)è vinificatore di ben 4 cru (villero,cannubi,castellero e bussia in quel di Monforte d’alba. Si tratta bensì di Giacomo Fenocchio. Un caro saluto.
Gianni.
egregio Gianni, ci conosciamo? No, allora cominci a darmi del lei. Quando l’avrà fatto le risponderò. Essere miei lettori non vi autorizza in alcun modo a no rispettare le più elementari norme di buona educazione. Io voglio lettori intelligenti e ben educati, i maleducati li rinvio a Intrallazzavino
Il sito di Coralwine è esteticamente bellissimo. Ma non altrettanto chiaro. Se ho ben capito, non sono produttori che affinano il vino in mare. Ma dei commercianti, che comprano varie tipologie di vino, e lo fanno maturare sotto l’acqua. Capisco bene?
Esattamente Silvio, Marko Dusevic seleziona e acquista vini serbi croati italiani e Porto e li fa affinare in mare. Le assicuro, qualcosa di vino ne capisco ancora, che il risultato é sorprendente, strepitoso, incredibile.
Io credo in Marko Dusevic che, forse, dovrebbe avere in Italia rappresentanti ed interlocutori che sappiano raccontare e comunicare il vino. Non voglio fare le scarpe a nessuno e ho grande rispetto per chi lo fa attualmente e mi ha portato in Croazia da Marko, ma ognuno faccia il proprio mestiere e se non si sa comunicare si scelgano persone, non io, lo ripeto, che lo sappiano fare
Gli stessi prezzi senza senso compaiono anche sul sito internet ufficiale del ristorante ove ha cenato ieri (mangiato bene?)
Saluti
mangiato benissimo, posto simpatico e accogliente, bella gente. Tranne uno, che mi ha clamorosamente deluso, cosa che non ho mancato di dirgli con zilianesca franchezza
Ma i vini sono buoni perché di buona qualità o perche maturati in fondo al mare? Se prendiamo un Bartolo Mascarello e lo lasciano 3 anni nel mare, probabilmente sarà un ottimo vino. Ma non per via del mare.
Lei non.ha capito nulla legga Intrallazzavino..più adatto alla sua modesta intelligenza
Guardi che a leggere i commenti qui sopra, parrebbe che nessuno abbia capito nulla. Alle domande precise che le sono state fatte lei non ha risposto. Il sito di coral wine fa veramente schifo.
Sarà tutto chiaro a lei, che ha una intelligenza superiore, pari alla sua maleducazione e arroganza.
Ps: ma le vacanze le ha pagate o le sono state gentilmente offerte da coloro per i quali ha parole di miele?
mi scusi, perché non si accomoda nella più vicina toilette, mette la testa nel water e tira l’acqua?
Io non voglio entrare in sterile polemiche sulle inte elligenze di certi lettori, magari provocatori. Guardo pero’ ai fatti. Lei dice che il sito italiano e’ impreciso e non affidabile. Ho indi verificato sul sito tedesco. I vini non costano nemmeno li 50 euro, come lei dice. Il vino piu economico e’ un blend a base Portugiser (non esattamente un uva “nobile” ) venduto a 110 euro.
Andando su vitigni piu conosciuti, trovo un Barolo di Silvano Bolmida, a 180 euro. Lo stesso vino si trova nelle enoteche on line a 35 euro. Ok, sara’ stato qualche mese in mare ad affinarsi, pero’ non vedo logica in questi prezzi.
Lei che dice?
Saluti.
Luca
Ah il sito e` questo: https://coralwine.de/collections/all
ìcaro Luca, sono totalmente d’accordo con lei. Come ho già detto quest’estate in Croazia all’amico Marko Dusevic e ho cercato inutilmente di far capire (é tempo perso, é come parlare con il muro) ai suoi referenti in Italia, l’idea é geniale, l’affinamento in mare fa benissimo e dà un plus a molti vini, ma la politica dei prezzi é insensata.
I referenti in italia sono gli stessi che ci sono in germania? Mi fa strano. I prezzi succitati (barolo Bolmida a 180 euro) sono per il mercato crucco.
Saluti
Luca
Buongiorno, quando scriverà qualcosa su questi coral wine? Ora sono curiosa
adesso con queste pressanti richieste state rompendo i maroni
Va beh dai si e’ reso conto anche lei che da un punto di vista commerciale e da un punta di vista produttivo l idea di mettere un barolo sotto il mare era una cagata pazzesca. Basta dirlo.
Questa stronzata la dice lei che è un perfetto idiota non certo io, imbecille! Il Barolo con il metodo Coral wine diventa ancora più buono, cretino…
Sarebbe curioso sentire l opinione di mascarello o rinaldi in proposito. Secondo me si stanno rivoltando nella tomba.
Dai ziliani, sperava di avere trovato possibilita’ di fare business con sti vini. Poi e’ andata in fumo. Se no ne avrebbe parlato eccome.
Per me resta una puttanata pazzesca. Modaiola, senza tradizione e senza valore aggiunto. Venduta a dei prezzi da rapina.
E come faceva notare qcn qui sopra, non dipende dall’importatore italiano. Perche sul sito tedesco i prezzi sono gli stessi.
Educatamente la saluto
Confermo che lei è un perfetto cretino e diffamatore…mi piacerebbe averla di fronte per sputarle in faccia, verme