Enovarie
Non è la Langa ma Montalcino mi seduce ancora…
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7 mesi fail

Primo entusiasmante giorno della mia due giorni in quel di Montalcino.
Innanzitutto la sorpresa, che i miei compagni d’avventura, ovvero la Swedish wine girl based in Florence Katarina Andersson e quella vecchia lenza del Giorgio Rinaldi, uno che si divide tra Como e La Morra, hanno notato, di scoprire che ero emozionato per questo ritorno.
Prima tappa, una rivelazione e amicizia a prima vista, dalla vulcanica, schietta Jessica Pellegrini, una persona vera fino all’osso, schietta e sincera come i suoi vini, da applausi, alla Fattoria del Pino
http://www.fattoriadelpino.com
Dei cui Rosso di Montalcino e Brunello di Montalcino, esemplari, emozionanti per la loro autenticità, parlerò presto. Sottolineando anche il loro fantastico rapporto prezzo qualità.
Dopo Jessica, prima della seconda visita in cantina, un altro momento emozionante, il ritrovare una vecchia cara amica come la sempre bella Gigliola Giannetti al bar ristorante che porta il nome della sua tenuta, Le Potazzine http://www.lepotazzine.com
Voglio sincero bene a Ola, e mi dispiace terribilmente quello che è accaduto tra lei e il suo ex marito Giuseppe, che con lei ha creato due figlie splendide, Viola e Sofia (quest’ultima clamorosamente simile al su’ babbo e di una bellezza elegante da applausi a scena aperta) e una delle più belle realtà produttive di tutto il celebre borgo.
Rivederla, prima di fare visita a Giuseppe nella nuova piccola cantina da cui è sinora uscito un Rosso, distribuito dal comune amico Pietro Pellegrini, fantastico e da cui usciranno in serie Rosso e Brunello il cui assaggio in botte mi ha lasciato di stucco tanto sono immensi e meravigliosamente complessi ma già “parlanti”, mi ha quasi commosso..
Poi, siccome io sono un fottuto burlone e provocatore, mi sono fatto fare una serie di foto, davanti alle formelle che ogni anno celebrano graficamente la nuova annata di messer Brunello, con una bottiglia che mi ero portato da Bergamo. E su LinkedIn e Instagram (su Facebook sono di nuovo in castigo) questo pensiero: per non sbagliare anche a Montalcino, dove si producono buoni vini, mi sono.portato un po’ della mia amata Langa, il Barbaresco 2014 Pajé di Luca Roagna.
In effetti il langhetto ha furoreggiato nel corso di una bellissima cena nell’ottimo ristorante Re di macchia.
Dove ho mangiato dei pinci con ragù di cinghiale e del cinghiale in scottiglia da mettersi in ginocchio, ma dove protagonista assoluta, accanto allo stellare vino di Luca, al magnum di Rosso di Montalcino di Giuseppe e ad un sorprendente Morellino di Scansano Calestaia di Roccapesta, azienda di cui Gorelli è consulente, è stata la bellezza da applausi, direi quasi imbarazzante, della splendida giovane neo moglie, Malgorzata, di Giovanni Gorelli, il potazzino più fico di Montalcino.
Uno che è classe 1964 ( per inciso annata stellare a Barolo e Barbaresco) ma dimostra dieci anni di meno. Al punto da aver sedotto questa giovane Donna nata in un luogo a me caro, la Polonia…
E oggi, seconda giornata del Montalcino Ziliani tour, in programma una visita ad uno dei produttori del mio cuore, Lisinihttp://www.lisini.com
a Sant’Angelo in colle, per riabbracciare Carlo (e spero uno dei suoi stellari 1975 ma mi accontento anche di un Ugolaia 90) e ritrovare una Donna straordinaria che vive tra questa deliziosa frazione ilcininese e Lisboa, una vecchia conoscenza di Vino al vino, Silvana Biasutti, mamma di Francesca e Margherita, le gemelle che reggono con mano salda quel gioiello che è Fonterenza http://www.fonterenza.it
Due brevi note di presentazione Sono nato a Milano nel 1956 e dal 1966 vivo in provincia di Bergamo. Giornalista pubblicista dal 1981, dal 1984, dopo aver collaborato, scrivendo di libri, cultura, musica classica e di cucina, a quotidiani come La Gazzetta di Parma, Il Giornale, La Gazzetta ticinese e Il Secolo d’Italia, mi occupo di vino. Per diciotto anni, sino all’ottobre 1997, sono stato direttore di una biblioteca civica. Continua a leggere ...

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Thanks my friend