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A San Valentino esordio in società del Valtenesi Chiaretto 2019
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11 mesi fail

Arriva la primavera (in verità non c’è stato sinora un vero inverno) e arriva il tempo di bere i vini nuovi. Non il Novello, per carità, che è praticamente morto e non era nemmeno un vero vino, ma i vini “novelli “ figli di quella buona annata che è stata il 2019. Tra questi, oltre ai bianchi freschi non affinati in legno, hanno un posto importante, anche nel mio cuore, i vini rosa. Che vogliate chiamarli rosati, pink wines, rosé o chissà come, vedete voi.
Oggi tutti producono rosati in Italia, il fenomeno dei rosati è diventato trendy, dicono, e quindi a produrre vini rosa ci provano un po’ tutti, dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno…
In Italia, anche se si producono eccellenti vini rosa un po’ in tutte le regioni (eccezionali quelli dell’Etna) le regioni storiche da rosati sono tre: Abruzzo, con i suoi Montepulciano Cerasuolo, la Puglia, con il Salento, ma anche con i vini prodotti nella zona nord, in Murgia, nell’area di Castel del Monte e di San Severo, e il Lago di Garda, con i Chiaretto prodotti sulle due sponde del lago di Garda. Sponda veronese il Bardolino Chiaretto, sponda bresciana, il Valtènesi Chiaretto.
Ma se Bardolino è un nome noto, soprattutto per i suoi vini rossi, la Valtènesi è una realtà, paesaggisticamente splendida, ancora molto da scoprire. Cosa sia è presto detto, è la zona del retroterra collinare morenico che va da Desenzano a Salò, dove si produce un vino, il Valtènesi Chiaretto, che nelle sue migliori espressioni, tipo questa, o questa, diventa uno dei migliori vini in rosa italiani. E ha nell’uva identitaria Groppello il suo marchio.

Tra una settimana esatta, il 14 febbraio, San Valentino, patrono di quegli innamorati che vedono la vita in rosa, o en rose, a cura del Consorzio Valtènesi, si terrà, come è tradizione il battesimo della nuova annata. A Brescia.
Poi tempo nemmeno un mese, domenica 8 e lunedì 9 marzo, sulla sponda bresciana, a Lazise, a poca distanza dalla capitale della denominazione, Bardolino, si terrà la dodicesima edizionedell’Anteprima del Chiaretto, che vedrà il Consorzio di Tutela del Chiaretto e del Bardolino il Consorzio Valtènesi, e il Syndicat Viticole de l’Appellation Tavel (unica AOC francese totalmente in rosa) concorrere a presentare insieme i due Chiaretto gardesani e uno dei migliori vini rosati, molto diverso da quelli della Cote de Provence, molto più simile ad un Montepulciano Cerasuolo che ai Chiaretto, in un’Anteprima golosa dell’annata 2019. Con 80 produttori e 120 vini rosa, anche di annate precedenti.
In attesa di parlare dell’Anteprima di marzo, cui forse sarò presente, ecco il testo del comunicato stampa che presenta la vernice bresciana del Valtènesi Chiaretto a San Valentino.
Come previsto dal disciplinare di produzione, anche quest’anno il 14 febbraio segna il ritorno sul mercato del Valtènesi con la nuova annata, il 2019: un evento che verrà celebrato nella sede del Museo Diocesano di Brescia in via Gasparo da Salò 13 con “La Prima del Valtènesi”, un grande banco d’assaggio ad ingresso gratuito dedicato alla città in programma dalle 18 alle 20.30. Saranno oltre 30 le cantine pronte a stappare e proporre in degustazione in assoluta anteprima i loro nuovi vini rosa in abbinamento ad assaggi di risotto al Valtènesi.
L’ormai tradizionale appuntamento con il déblocage del nuovo millesimo inaugura ufficialmente la collaborazione tra Consorzio Valtènesi ed il Festival LeXGiornate, il cui direttore artistico Daniele Alberti curerà regia ed allestimento della serata.
“Sarà solo il primo passo di una partnership che proseguirà nel corso dell’anno – spiega il presidente del Consorzio Valtènesi Alessandro Luzzago -. Il maestro Alberti e lo staff del Festival saranno al nostro fianco non solo per far crescere manifestazioni già consolidate e conosciute come Italia in Rosa, a giugno, e Profumi di Mosto, in ottobre, ma anche per un nuovo evento che si terrà sul territorio a Puegnago con il coinvolgimento dei grandi protagonisti della ristorazione gardesana”.
Obbiettivo della “Prima”: portare l’eccellenza rosa del Valtènesi nel cuore di Brescia grazie all’ospitalità di un’istituzione di grande prestigio culturale ed artistico come il Museo Diocesano, nel complesso monumentale di San Giuseppe.
“Da qui partirà la campagna di lancio 2020 di un prodotto che, nel corso dell’ultimo quinquennio, ha praticamente raddoppiato la produzione arrivando alla soglia dei 2 milioni di bottiglie – spiega il presidente Luzzago -. Ci ripresentiamo sul mercato con un millesimo sicuramente di grande interesse: per il Valtènesi il 2019 è stata un’annata forse poco generosa in termini quantitativi ma con un corredo qualitativo che preannuncia vini rosa particolarmente fini, eleganti, persistenti, verticali e con elevate prospettive di longevità”.
Due brevi note di presentazione Sono nato a Milano nel 1956 e dal 1966 vivo in provincia di Bergamo. Giornalista pubblicista dal 1981, dal 1984, dopo aver collaborato, scrivendo di libri, cultura, musica classica e di cucina, a quotidiani come La Gazzetta di Parma, Il Giornale, La Gazzetta ticinese e Il Secolo d’Italia, mi occupo di vino. Per diciotto anni, sino all’ottobre 1997, sono stato direttore di una biblioteca civica. Continua a leggere ...

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