Faccio meglio il mio mestiere di giornalista andandoci o stando alla larga? Mah…
Questa sera, verso le 22, ho ricevuto via mail un invito da parte di un tale che si spacciava per Massa Walter , l’ex profeta del Timorasso . Sono certo, anche se l’indirizzo di posta elettronica farebbe pensare trattarsi dell’enfant terrible di Monleale , il t(r)ombeur de femmes d’ogni età, e poi la persona con la quale ho in seguito parlato al telefono, e che mostrava una straordinaria capacità nell’imitare la voce di Massa, che non fosse il vignaiolo biondo al quale piace raccontare, almeno a me, balle di frà Luca.
Sicuramente si trattava di qualcuno che si spacciava, relazionandosi con me, per un certo Massa Walter , e che m’invitava a partecipare, lunedì 10 alle 12.30, al Vinitaly, presso lo stand dell’Az. Borgogno di Barolo, Pad. 10 Stand P3, che ha acquistato, in maniera controversa (joint venture con Massa o no? Bah!), terreni in zona Colli Tortone si. Terreni che verranno piantati a Timorasso . Il vitigno che il Walter Massa, quello vero, non quello che racconta frottole e che stasera mi ha scritto e telefonato, ha più di qualsiasi altro vignaiolo tortonese contribuito a salvaguardare, riscoprire, consegnare alla leggenda.
La comunicazione dice che “al termine della conferenza verrà mandato un breve comunicato alla stampa che ufficializza il prossimo ingresso dell’azienda (Borgogno) nel Consorzio Colli Tortonesi”.
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La domanda che nasce spontanea e che giro ai lettori di questo blog e ai cialtroni di varia estrazione e provenienza che su questo blog e su Facebook mi hanno aggredito per aver scritto questo articolo e quest’altro , dove raccontavo la verità, nient’altro che la verità, mentre qualcuno invece si beccava il Pinocchio d’oro alla carriera , è la seguente: faccio meglio il mio lavoro di cronista del vino se a questa presentazione ci vado o, seppure invitato dallo pseudo Massa , me ne sto alla larga?
Starò meglio se vado e mi sorbisco il gatto & la volpe, alias Oscar e Walter , oppure se mi aggiro per altri stand, ad esempio quello del più puro e sincero dei barolisti , ed evito le balle incrociate del Berlusconi rosso (si fa per dire) e del suo amicone che produce vino nella terra delle magnifiche pesche e di Pellizza da Volpedo?
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Mah, e se poi vado e mi tocca stringere la mano al baffuto amicone del cialtrone fiorentino, tale Renzi Matteo , e a quello che stupidamente credevo fosse un vignaiolo dal cuore puro? No, non sia mai! 🙂
Mi sa che se incontro la bella Signora che penso d’incontrare, per girare tra gli stand e degustare insieme, oppure quest’affascinante brava pianista georgiana, Khatia Buniatishvili , col cavolo che cric e croc , il furbo baffo albese e Pellizza da Volpedo , pardon, Pinocchio da Monleale , mi vedranno alla loro conferenza stampa show…
p.s.
ad uso e consumo di coloro che hanno “curato”, si fa per dire, la locandina della presentazione vinitalesca. In francese, non so se a Monleale o Novello, si scrive dépendance, non dépandance come figura nel testo introduttivo a questo articolo. Farinetti, Farinetti! Lei non riesce ad essere corretto nemmeno in una banale comunicazione, figuriamoci nel resto…
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Attenzione!
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