Mon coeur mis a nu...
Natale è in arrivo: un appello ai miei amici produttori di vino
Pubblicato
6 anni fail

E perché non pensare a farci tutti un grande regalo sostenendo l’AIRC?
Questo post, lo so bene, è volutamente autoreferenziale e riguarda solo marginalmente i lettori, ma soprattutto il responsabile di questo blog ed i produttori di vino che negli anni seguono Vino al vino ed il mio lavoro di giornalista e hanno piacere, in occasione dell’arrivo del Natale e delle Festività natalizie, di farmi gli auguri. E di manifestarmi la loro simpatia con un il consueto pensiero.
Con questo breve messaggio voglio rivolgermi, sperando di intercettarne il maggior numero possibile, a quei produttori di vino, vecchi amici e nuovi, ma anche semplici aziende delle quali mi sono occupato scrivendo positivamente del loro operato o di un loro vino, che in questo periodo sono soliti inviarmi, esclusivamente per squisita gentilezza (in questo caso non c’è alcuna ombra o tentativo di “corruzione” né da parte loro che inviano, né da parte mia che ricevo) presenti natalizi. Che in novanta casi su cento – c’è qualcuno che esercita anche la fantasia e si “occupa” del mio look inviandomi magnifiche cravatte (le più belle e prestigiose che ho) – significa inviarmi un certo numero di bottiglie, dal classico ed elegante magnum alle tre o sei bottiglie o più, dei loro vini.
Pensiero graditissimo, beninteso, che in molti casi si traduce in strumento di lavoro, nella possibilità di assaggiare (e bere) vini di cui in seguirò scriverò sui miei blog, sul Cucchiaio d’argento, negli abbinamenti delle ricette per la sezione cucina del mensile RCS mensile Oggi cucino, e per le varie testate cui di volta in volta mi capita di collaborare.
Quest’anno, pur ringraziando anticipatamente e di cuore i produttori, i Consorzi, i piccoli vignaioli (le grandi aziende salvo rare eccezioni si tengono alla larga da me perché sanno che i loro vini, pur rispettabili, per tanti motivi nel cuor…non mi stan…) che avevano pensato di farmi il consueto presente enoico, vorrei rivolgere loro una sommessa preghiera.
Lasciate che i vostri vini restino e riposino nelle vostre cantine, e che io possa assaggiarli nel corso dell’anno facendovi visita, date meno lavoro (mi perdonino) a corrieri e spedizionieri vari (e a me nell’archiviare e portare i campioni nelle mie due cantine) e se volete davvero farmi un regalo, il migliore che io possa accettare, quello che mi farà davvero felice, ancora più dei vostri amatissimi Barolo, Barbaresco, Brunello di Montalcino, Franciacorta, Trento, Salento, Chianti classico, ecc. (l’unica eccezione, quella cui non riesco a dire di no, si chiama Ch…a..e) pensate allora di trasformare il denaro che avreste speso relativo al costo del vino e alla spedizione in una donazione.
In un’erogazione liberale (che tra l’altro è deducibile fiscalmente) a favore di quell’Associazione benemerita che si occupa della ricerca e della lotta contro quell’entità, ancora minacciosa, con la quale ognuna delle nostre famiglie ha purtroppo almeno una volta avuto a che fare, che si chiama CANCRO.
Se volete farmi (e farvi) un regalo, fate una donazione, per la cifra che vorrete, si può fare anche on line via Internet, a favore dell’Associazione Italiana per la ricerca sul cancro.
Con questa scelta, di grande impegno civile, a favore di un Ente che davvero lavora senza sosta per rendere il cancro una malattia sempre più curabile, per garantire, attraverso l’opera dei suoi ricercatori che lavorano senza sosta per garantire ogni giorno nuovi traguardi alla lotta contro il cancro, per assicurare a noi e ai nostri figli un presente e un futuro dove la parola TUMORE non suoni come un incubo e una maledizione, peggio, come una condanna, farete non solo a me il regalo più bello, più di qualsiasi cuvée selezionata, grand cru o vino pluripremiato, ma farete un regalo anche a voi stessi.
Dando ancora più forza ad una speranza che non deve arrendersi mai e restare viva, forte, tenace, in ognuno di noi. Grazie per la vostra attenzione, un forte abbraccio e il più sincero augurio a tutti voi, alle vostre famiglie, a tutti quelli, e sono sicuro siano tanti, che vi vogliono bene.
Dal profondo del cuore
Franco Ziliani
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Due brevi note di presentazione Sono nato a Milano nel 1956 e dal 1966 vivo in provincia di Bergamo. Giornalista pubblicista dal 1981, dal 1984, dopo aver collaborato, scrivendo di libri, cultura, musica classica e di cucina, a quotidiani come La Gazzetta di Parma, Il Giornale, La Gazzetta ticinese e Il Secolo d’Italia, mi occupo di vino. Per diciotto anni, sino all’ottobre 1997, sono stato direttore di una biblioteca civica. Continua a leggere ...

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Bravo Ziliani, ottima cosa. Mi tolgo il cappello.
Caro Franco,
con me sfondi una porta aperta avendo dovuto provare in famiglia e senza lieto fine il significato della parola CANCRO.
Accolgo volentieri il tuo invito ed aggiungerò a quanto già dono regolarmente quello che avrei mandato a te per Natale.
Vorrà dire che il Gravisano e magari qualche altra cosina ce la berremo insieme spero presto.
Un abbraccio amico mio.
Beniamino
Grazie Amico Beniamino sono felice tu sia il primo ad accogliere il mio appello. Ti abbraccio
Ottimo Ziliani!
AIRC e’ sicuramente un’ eccelenza Nazionale che va protetta e finanziata. Ben venga il Suo appello e’ generosita’.
Perché non pensiamo (e non basta il pensiero!) a una piccolaOccasione in cui dedicare una bottiglia e un po’ di tempo per sostenere la ricerca (airc) e divulgarne anche il senso! Non la solita asta benefica: qualcos’altro.
Insieme è meglio e tu potresti convogliare la cosa.
Bravo Ziliani !
Dopo la scaramuccia dell’altro giorno, questi sono gli articoli che mi piace leggere.
Mi perdoni se continuo a seguirla ……
quale “scaramuccia”? Già dimenticata se c’é mai stata… 🙂 Qua la mano, idealmente