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“Classe Innata, Grande Simpatia, Stile Unico”. Glielo si leggeva in volto, e lo si ritrova nel suo vino.
Avrei maggiormente gradito che ti fossi impegnato nel ricordare Gigi Balestra, piccolo ed eroico vignaiolo, fondatore de “Il Pendio”. Quello dalle mani callose che fece buchi nella roccia per piantare barbatelle. Altro che la nobile ed ingioiellata signora “noblesse oblige” made in France.
Apprendo solo ora della scomparsa di Gigi Balestra e mi spiace molto.
Non capisco il tuo disappunto per il ricordo di un personaggio, che ho anche avuto il piacere di conoscere e di cui ho avuto modo di constatare la reale “noblesse”, giustamente noto in tutto il mondo.
Era dovere di cronista farlo
Ho visitato negli anni 90 la sede di Pauillac. Fu un bel colpo trovare all’ingresso una statua di Henry Moore (che ha disegnato anche una etichetta alle bottiglie di vino ). Visita (a costoso ma meritatissimo pagamento) delle cantine e museo. Oggi l’ingresso é del tutto cambiato. Interessante dal punto di vista geografico la zona: ad ovest a meno di 30 km c’é l’Atlantico e una pianura ultrapiattissima; vicinissimo a est il grande estuario della Garonna e a meno di dieci km a NE la mitica centrale nucleare di Blayais. Ma i francesi non ve lo diranno mai (…). Le malelingue asseriscono che la prima denominazione controllata venne assegnata in Francia proprio al Rothschild per l’apporto economico (prestiti) che il banchiere ebreo fece alla Francia nella prima guerra mondiale. La presenza dell’oceano a breve distanza stimolò gli Italiani di Bolgheri (a breve distanza dal Tirreno) e dintorni verso una viticultura declinata partendo dall’esperienza francese. Il viaggio fino a Pauillac (si può volare in aereo fino a Bordeaux) é lungo ma una visita a quella terra merita per capirne i vini: l’Atlantico….
Grazie a Leone Zanchi per la cronaca e le note; sono queste le emozioni che fanno amare i vini: le storie, le persone, il paesaggio (l’odore dell’Atlantico è arrivato fin qui, stasera).