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A Frà co’ sti premi ammuffiti ce fai proprio ride…
L’avevo scritto, qui, che l’edizione 2013 degli Oscar del Vino organizzati dal gran boss dell’A.I.S. Roma e, sotto sotto, anche dell’A.I.S. nazionale (teoricamente c’è un presidente, ma dicono sia Ricci a decidere tutto…), ovvero Franco Ricci, sembra l’edizione di dieci o vent’anni fa. Va bene che Ricci ed i suoi collaboratori romani fanno passare per imperdibili degustazioni di vini di cui si può tranquillamente fare a meno, ma accidenti, con quale suprema faccia di tolla, con quale spudoratezza, con quale menefreghismo di fronte ai tempi che cambiano, che sono cambiati, tranne che pe’ Ricci, per attribuire questi premi di polverosa ovvietà?
Miglior vino bianco
Chàrdonnay 2010 Tasca d’Almerita
Miglior vino rosso
Doc Bolgheri Sassicaia 2009 Tenuta San Guido
Miglior vino rosato
Five roses anniversario2011 Leone de Castris
Miglior vino spumante (ex aequo)
Franciacorta Gran Cuvée brut 2007 Bellavista
Gran Cuvèe XXI Secolo 2007 D’Araprì
Miglior vino dolce
Alto Adige Moscato Rosa 2010 Franz Haas ( Haas, dinnanzi alla platea, ha voluto dedicare il premio ricevuto a Marco De Bartoli)
Migliore etichetta
Trebbiano d’Abruzzo Vigna Capestrano 2010 Valle Reale
Miglior vino di grande Qualita-prezzo
Franciacorta Cuvée Prestige Ca’ del Bosco
Migliore azienda vinicola
Feudi San Gregorio con Fiano di Avellino Pietracalda 2011
Migliore olio raccolto 2012 (ex aequo)
Olio extravergine frantoio Muraglia
Olio extravergine Biologico Monterisi
Olio extravergine Raggiolo denocciolato Felsina
Miglior enologo
Riccardo Cotarella
Miglior ristorante
Ristorante La Parolina (Acquapendente – Viterbo)
Migliore enoteca
La Casa del Barolo (Torino)
Migliore scrittore del vino
Giovanni Negri
Migliore Innovazione nel Vino
Cooperativa Agricola La Guardiense
Migliore Direttore Commerciale
Giovanni Lai di Saiagricola
Premio speciale della giuria
Bruno Vespa

Sembra di scorrere una guida dei vini, Vini d’Italia o Duemila vini (ora Bibenda), non cambia nulla, di x anni orsono, quando si pensava ancora che le guide potessero guidare/condizionare il giudizio e le scelte dei consumatori, che le grandi aziende fossero imprescindibili e di riferimento, e che gli enologi, pardon, i winemaker, decidessero il destino dei vini forgiandoli a loro immagine e gusto.
Gli enologi appunto, tipo quello premiato quest’anno come miglior enologo, che Ricci cerca di trasformare, da merlottista onnicomprensivo a sostenitore del vino naturale. E del premio speciale della giuria assegnato a Bruno Vespa vogliamo parlare? E Feudi San Gregorio premiati come migliore azienda vinicola: ma de che? Lasciamo stare, anche questi premi, come tutti gli Oscar del vino, non sono una cosa seria…