Ci voleva davvero una bella dose di fantasia per pensare di dedicare, e fare uscire nel momento topico di inizio dicembre, quando Natale si annuncia e non si sa mai bene cosa regalare, soprattutto in questi momenti di crisi quando essere risparmiosi necesse est, e individuare qualcosa di originale invece del solito regalo griffe potrebbe costituire un elemento di distinzione, un’agenda, l’ennesima agenda, dedicata nientemeno che ad un vino.
Ma quali vini italiani assommano in sé storia, leggenda, appeal, capacità di affascinare e di diventare mito e cult? Sicuramente non l’arrembante Prosecco, né tantomeno bollicine in grande spolvero e qualità ma dal percorso troppo breve nel tempo come quelle di Franciacorta, oppure, per passare nel campo dei vini à la page, i bordolesi e gli internazionali vari prodotti in quel di Bolgheri.
Studiando bene la mappa delle tante denominazioni italiane, tantissime delle quali dal respiro decisamente provinciale, quattro soli mi sono sembrati i vini in grado di poter diventare il tema di un’agenda, soprattutto una con taglio e implicazioni letterarie come quella di cui vi andrò a parlare.
Penso, in Piemonte, in terra di Langa, a Monsù Barolo, in Lombardia al Valtellina superiore Sassella, in Toscana a quel vino dalle grande promesse (molte delle quali ancora da mantenere) che è il Vino Nobile di Montepulciano, e naturalmente, ça va sans dire, al Brunello di Montalcino.
Bene, in attesa che l’editore, dopo il successo (su cui sono pronto a scommettere) di questo primo inedito “almanacco” dedicato ad uno dei simboli della Toscana, tenti la fortuna occupandosi anche del più grande vino base Nebbiolo del mondo, del grande Nebbiolo di montagna valtellinese e del grande rosso che ha origine nello splendido borgo di Montepulciano, occupiamoci dunque, pensando a quanti amici fan del Brunello conosciamo e a quanti farebbe comodo un simile baedeker, della prima agenda legata ad un (grande) vino italiano, ovvero a sua maestà, l’avrete già capito che sto parlando di lui, Brunello di Montalcino.
Di questa agenda ho già scritto altrove, sottolineando il carattere di assoluta novità di questo volumetto di 160 pagine (formato 13 x 29) proposto al prezzo, abbordabilissimo anche in piena temperie di governi tecnico, di 16 euro.
Tutto nasce dalla geniale pensata di due personaggi che, oltre ad essere ovviamente appassionati di Brunello e di tutto quanto profuma di terra toscana, sono persone di cultura che hanno maturato una lunga esperienza in campo editoriale.
I due personaggi sono una persona che i lettori di Vino al vino conoscono bene (grazie ai suoi puntuali e acuti commenti) Silvana Biasutti, milanese based in Montalcino, un curriculum vitae stupefacente che l’ha vista collaborare tra gli altri con Bruno Munari, Umberto Eco, Gabriel Garcia Marquez, Silvio Berlusconi, ed essere per quasi vent’anni direttore della comunicazione del gruppo Arnoldo Mondadori editore, poi come direttore delle relazioni esterne e delle relazioni istituzionali, ed essere poi anche assessore alla cultura e turismo della Provincia di Siena, organizzatrice di eventi e oggi originale blogger con le sue Cronache dalla campagna.
E poi Gianni Rizzoni, giornalista, scrittore e manager editoriale, creatore nel 1989 dell’Agenda letteraria pubblicata da case editrici diverse (Diapress, Editoriale Giorgio Mondadori, Libri Scheiwiller), già presidente di Libri Scheiwiller e negli anni ’80 direttore generale delle Edizioni del Sole 24 Ore. Questa particolarissima agenda viene edita da una casa editrice, Metamorfosi Editore, marchio di Media & Co Editoria e Comunicazione creato nel 2006 da Rizzoni per pubblicare le Agende culturali e il catalogo Ottocento, in precedenza editi da Editoriale Giorgio Mondadori, Bolaffi, Libri Scheiwiller. Cosa ha pensato di fare questo dinamico duo?
Come ho già scritto, di dare vita ad un’agenda, eno-letteraria, che porta come significativo sottotitolo Vino, Terra, Storia, Gente e Cultura, dove in pagine 160 pagine raccontarci, con i raffinati disegni della Biasutti che aprono i mesi dell’anno, immagini, aneddoti, piccole divagazioni di carattere storico, economico, culturale e di costume, attraverso una serie di curiosità, quale posto d’onore il Brunello abbia nella storia del vino italiano e Montalcino nella storia, dall’epoca etrusca e romana a quella di Carlo Magno che nel corso del suo viaggio a Roma nel 781 d.C. contribuì alla fondazione del monastero di Sant’Antimo.
E poi Montalcino e gli ilcinesi protagonisti nella celebre sanguinosissima battaglia di Montaperti celebrata da Dante, fino a quando, in questo delizioso borgo collinare senese, votato e vocato per esprimere vini di altissima qualità protagonista divenne Messer Brunello. Per opera di Clemente Santi, di Ferruccio e Tancredi Biondi Santi (e oggi di Franco) e di altri padri nobili che hanno contribuito nel tempo a diffondere la leggenda di questo vino unico ed inimitabile, la massima espressione al mondo di quell’uva difficile e grande che è il Sangiovese.
In questa agenda per la prima volta un vino si racconta giorno dopo giorno, mese dopo mese, attraverso le storie della terra in cui nasce, l’incanto di uno straordinario territorio.
E così nello spazio di un’agenda, un agenda del tutto particolare, dalla elegante e curata veste grafica e di comodo formato vengono proposti il passato ed il presente di Montalcino e del suo vino simbolo.
Si parla del vino ovviamente, delle diverse fasi fenologiche, dei lavori che mese dopo mese vengono fatti nelle vigne e nelle cantine del Brunello, ma poi attraverso una ricca documentazione iconografica, vecchie immagini e cartoline d’epoca, scorci del borgo, i disegni di Silvana Biasutti viene delineato il paesaggio unico, fatto di colline, vigneti, olivi, boschi, ma determinato anche dagli angoli del paese, mura, vicoli, antiche case, piazze, di Montalcino.
Il tutto con un discorso piano che invita a non limitarsi ad utilizzare l’Agenda del Brunello di Montalcino 2012 come una normale agenda, ma a leggerla come un normale libro. Con quale risultato?
Semplice, che tutti i raccontini, le notizie, e poi ritratti, scorci, celebrazioni, concorrono a suscitare in chi legge, come credo fosse volontà degli autori, un gran desiderio di tornare al più presto a Montalcino, di conoscere meglio questo borgo benedetto da Bacco e soprattutto stappare, una, dieci, cento bottiglie di questo vino che quando i suoi artefici lo vogliono sa essere unico ed inimitabile, fonte di mille delizie…
Agenda del Brunello di Montalcino
in libreria dal 30 novembre
Metamorfosi editore Milano
sito Internet www.metamorfosieditore.com
e-mail segreteria@mediaedi.it
tel. 02 29409880
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