
Qualche giorno fa, da vecchio lettore e amico della rivista (di cui sono peraltro anche un saltuario collaboratore) ho tirato le orecchie a Decanter “the world’s best wine magazine”, come si legge in copertina.
Come potete leggere qui, in questo articolo pubblicato sul sito Internet dell’A.I.S., mi ha dato un po’ fastidio che nella topica issue di gennaio 2011, distribuita dal 10 dicembre, gli editor si siano dimenticati dell’Italia. Praticamente desaparecida…
Non solo nella parte largamente dedicata ai vini francesi, ma anche in due articoli di carattere “natalizio”, dedicati a “50 great wines for Christmas”, di prezzo variabile dalle 5 alle 60 sterline, e alle segnalazioni di un gruppo di 50 “luminaries” (vengono proprio definiti così) del mondo del vino internazionale che ci raccontano quale “special bottle”, quale bottiglia speciale abbiano intenzione di stappare a Natale.
Oggi la “incavolatura” è un po’ sbollita è ho nuovamente il piacere di parlare di Decanter per raccontarvi una grande novità che la riguarda, un elegantissimo, riuscito restyling che ci propone questa rivista che è comunque importante e centrale nel discorso sul vino in lingua inglese con un vivace e spigliato “new look”.
La rivista è oggi ancora più bella da vedersi, piacevole da sfogliare e da leggere, grazie ad una grafica di grande immediatezza di cui potete vedere qualche esempio nell’illustrazione della nuova cover, nonché di un paio di pagine interne della sezione Buying guide (dedicato ad un tasting di Vintage Champagne) che ha avuto, almeno su di me, un impatto molto favorevole. Insomma, a volte si potrà anche dissentire, ma sempre con affetto, con alcune scelte editoriali della rivista, ma quanto alla sua vivacità, alla sua capacità di raccontare, con un linguaggio e una varietà di temi molto ampi, la complessità del mondo del vino internazionale (con un occhio di riguardo per Madame la France ed il Nuovo Mondo) non c’é discussione possibile. Magari in redazione, al Blue Fin Building, sede della IPC Media, non stravedono per i colori italiani (il menu della February issue in edicola dal 5 gennaio propone 50 Best value Syrah, Burgundy 2009, Cru Bourgeois 2008, California Cabernet 2007….) ma la lettura mese dopo mese di Decanter (la subscription per un anno costa 70,50 sterline, ovvero circa 80 euro) resta, secondo me, imprescindibile.
O non penserete forse che sia un best bargain la spesa di 145 dollari (110 euro) per un anno di abbonamento a Wine Spectator?

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