Un mio lettore, un produttore piemontese, Massimo Sobrero dell’azienda Salvano di Diano d’Alba, mi ha inviato da Hong Hong e dalla Cina questa breve, ma credo molto interessante testimonianza, relativa al suo più recente viaggio di lavoro in quel Paese che tanti sperano possa diventare la “terra promessa” del vino.
E’ un flash che aiuta a capire come vadano le cose in quella terra lontana e come si debba ancora lavorare molto duramente, con tanta pazienza e molti investimenti, in tempo e denaro, per considerare la Cina come un vero mercato acquisito…
“Arrivati a Hong Kong il 26 maggio, giusto in tempo per visitare il Vinexpo…. Molti produttori da tutto il mondo, pochissimi gli italiani, meno ancora i piemontesi… Tantissimi i francesi…. Non molte persone, anche se gli espositori erano felici….
Si comincia da Shenzhen 22.000.000 di persone, estremamente vicina a Hong Kong, anche se molto diversa, molto più cinese…. Un giorno di fiera basta a far capire che l’interesse per il vino di qualità esiste eccome, anche se obbiettivamente il tasso enologico culturale dei visitatori è piuttosto basso… Buoni due,tre contatti per quanto mi riguarda e un work shop con una discreta affluenza circa 80-100 importatori….
Si vola il giorno dopo verso Chongqing, la più grande città del mondo, circa 35000000 di persone…. Qui siamo nella vera Cina, conoscenza di vino bassissima, interesse a bottiglie particolari e a vini italiani…. Anche se gli unici che hanno fatto affari sono stati, per l’ennesima volta i francesi, che si possono permettere di vendere un vino chiamato Bordeaux a 1.12 €….

Il giorno dopo si vola a Beijing, molto bella, nel quartiere 798 il giorno dopo si terrà il work shop… Qui per me la svolta, ho la fortuna e forse anche un minimo di bravura per catturare l’attenzione di una cinese dal nome occidentalizzato, il suo vero è improponibile e anche impronunciabile. Fa parte di un gruppo che è il maggior import export di tutta la Cina…. Cerca vini italiani di buon livello, perché sta lanciando con una delle sue aziende, il made in Italy… Lo scorso anno ha cominciato a importare olio dall’Italia, e il totale dei container da 40 piedi alla fine sarà di 95. Una cifra folle, si parla di 1.710.000 di olio di oliva… Mi lascia il suo autista ad aspettarmi fuori dalla fiera, autista mi porterà nella loro azienda e poi a cena in un locale fantastico… Si instaura da entrambe le parti una voglia di collaborare…
Il giorno successivo sono volato a Xiamen e dopo 2 ore di autobus sono arrivato a Quanzhou. Il giorno dopo fiera… un posto particolare, sul mare, l’interesse è rivolto principalmente a vini bianchi e sinceramente il mio Chardonnay e il mio Arneis stentano un po’ a lottare con gli altri colossi presenti in sala, ma nulla è perso, infatti verso fine giornata arriva un ragazzo che importa in esclusiva per tutta la Cina un celeberrimo Premier Cru bordolese …
Anche lui estremamente interessato ai miei rossi, mi invita a cena dopo una chiacchierata durata più di 2 ore… Ceniamo parlando di affari e ci incontreremo settimana prossima a Pechino… Da Quanzhou a Suzhou sono poco più che 2 ore di volo… La più bella città vista in Cina, non riserva una gran affluenza di pubblico e gli affari quasi per tutti sono molto fiacchi….
Si va allora poi a Ningbo, altra bella città, piccola (per loro) 8 milioni gli abitanti… Un work shop in una bella zona, attira buona gente e i contatti sono molti, nulla per quanto mi riguarda di molto entusiasmante comunque….
Da Ningbo a Shanghai per due giorni di relax per poi tornare via Dubai in Italia…..
In Cina il consumo procapite di vino è bassissimo si parla di appena 0.6 lt/ pro capite anno, la città in cui il consumo è maggiore è Shanghai che arriva a 2.5 lt…. Il mercato è però interessantissimo perché sono circa 1.300.000.000 e questo per 0.6 vuol dire 780.000.000 di litri….
Tra meno di una settimana riparto, la donzella dopo avermi ordinato 2 container da 40 piedi , vuole che io presenzi a una italian night…. Non che ne abbia molta voglia, sia chiaro, ma ho fatto voli per gente molto meno interessante…
Massimo Sobrero”