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All’Osteria Nebbiolo di Albosaggia il Barolo secondo Sobrero (grande verticale il 26 febbraio)
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12 anni fail

La Valtellina celebrerà il Nebbiolo nel suo insieme, con le sue diverse espressioni, quelle locali, quelle piemontesi e quelle internazionali, dal 27 al 29 marzo, con la terza edizione del convegno internazionale Nebbiolo Grapes, ma ad Albosaggia, all’Osteria Nebbiolo di Sandro Faccinelli, hanno pensato bene di portarsi avanti e di anticipare questo spirito culturale-scientifico-conoscitivo teso a celebrare l’unicità e la grandezza di questo vitigno localistico e anti-ubiquitario.
In Valtellina difatti, nella terra della Chiavennasca, dei Valtellina Superiore Sassella, Inferno, Grumello, Valgella e Maroggia, ovvero di quelle espressioni minerali, petrose, essenziali del Nebbiolo che caratterizzano i migliori vini locali, nella serata di giovedì 26 febbraio, alle 20, si parlerà del Nebbiolo di Langa e della sua più alta espressione, il Barolo.
Lo si farà mediante una degustazione di sei vini base Nebbiolo provenienti dal centro esatto dell’area di produzione del Barolo, lo splendido e a me carissimo borgo di Castiglione Falletto, un Langhe Nebbiolo e cinque Barolo, di annate varianti dal 2005 al 1996 (annata super), con i vini di una piccola azienda, che come ho scritto in un articolo che le ho dedicato, una verticale pubblicata (leggete qui) sul sito Internet dell’A.I.S. figura tra le giovani aziende di Langa che crescono. Un’azienda da tenere d’occhio, tanto che la guida dell’Espresso la definisce “uno dei nomi di nicchia del mondo del Barolo, ancora poco conosciuta presso il grande pubblico, gode però di un ristretto numero di amatori che ne esaltano lo stile tradizionale” e una realtà che sono lieto di aver contributo a far conoscere mediante svariati articoli che le ho dedicato negli ultimi anni. E che Faccinelli ha inserito tra le aziende “ospiti” non valtellinesi i cui vini si possono gustare presso la sua Osteria Nebbiolo.
Sto parlando dell’Azienda Vitivinicola Sobrero o Sobrero Francesco & Figli, che può contare su una superficie vitata di sedici ettari (pari a 40 “giornate” piemontesi) e al cui timone è oggi un giovane, formatosi alla Scuola Enologica di Alba, che considero tra i ragazzi più preparati e seri nel mondo del Barolo di oggi, Flavio Sobrero.
Due i Barolo prodotti dai Sobrero: il Ciabot Tanasio, assemblaggio di uve provenienti dai vigneti Valentin, Piantà, Ornato (si tenga conto i Sobrero sono anche proprietari di una frazione di Villero, ma ci hanno piantato nientemeno che Barbera e Dolcetto, da cui ottengono vini di sicuro valore) ed il Pernanno, rivendicato come singolo cru dall’annata 1993 e proposto come riserva a partire dal 1998. Un vigneto, il Pernanno, considerato tra i più importanti di Castiglione Falletto, 1,3 ettari di proprietà, oltre sessant’anni d’età, per un appezzamento su terreno argilloso – roccioso con venature calcaree esposto a sud ovest, da cui i Sobrero ottengono circa diecimila bottiglie.
Nel corso della serata del 26 febbraio Flavio Sobrero presenterà la propria azienda, la filosofia di lavoro, lo stile di questa che è una delle tante vitali realtà produttive, serie e non mediatiche, che compongono il tessuto connettivo del mondo produttivo della Langa. Ed il sottoscritto avrà il piacere di condurre, dopo esserci fatti “la bocca”, con il Langhe Nebbiolo 2006, un’ideale introduzione a quello che, più importante, verrà dopo, due mini verticali, una di due annate, la piacevolissima, equilibrata godibile 2004 ed in anteprima la più impegnativa e spigolosa 2005, del Ciabot Tanasio, e una di tre annate, 2003 (in anteprima), quindi 2001 e 1996 (due annate da alzarsi in piedi e fare chapeau!) della riserva Pernanno.
E per apprezzare come meritano i vini i partecipanti potranno gustarli, nella loro sequenza, in abbinamento a piatti a sorpresa e prodotti tipici valtellinesi e per chiudere con uno stinco di maiale al Nebbiolo con patate.
Questo in uno spirito di sincretismo che vuole essere, com’è nello spirito, come ho avuto modo di verificare partecipando sinora a due incontri di tema valtellinese, degli incontri dell’Osteria Nebbiolo, uno stimolo a gustare il vino ma anche a considerare il vino come fenomeno di cultura, meritevole di attenzione e approfondimento.
Per informazioni sulle modalità di partecipazione (la prenotazione è obbligatoria) telefonare allo 0342.201630 o inviare una e-mail a questo indirizzo. Sono certo che sarà una bellissima serata, un’occasione per vedere dialogare, nel nome del Nebbiolo, Langhe e Valtellina.
Due brevi note di presentazione Sono nato a Milano nel 1956 e dal 1966 vivo in provincia di Bergamo. Giornalista pubblicista dal 1981, dal 1984, dopo aver collaborato, scrivendo di libri, cultura, musica classica e di cucina, a quotidiani come La Gazzetta di Parma, Il Giornale, La Gazzetta ticinese e Il Secolo d’Italia, mi occupo di vino. Per diciotto anni, sino all’ottobre 1997, sono stato direttore di una biblioteca civica. Continua a leggere ...

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Quale il prezzo giusto per il Barolo?
Caro Franco, è stata una bella serata nella quale ho potuto degustare Barolo che si lasciavano bere con grande piacere. Un complimento al produttore che sa proporre un vino importante che non satura,insomma un vino piacevole da accostare ad una varietà di pietanze senza mai stancare.
Perdonami un piccolo appunto, quando parli dei Valtellina Superiore sembra che non esista il Valtellina Superiore ovvero la denominazione stessa del Valtellina, mi spiego meglio in Valtellina la denominazione è “Valtellina Superiore”. Esistono poi le sottodenominazioni da lei citate.
Cordialmente
Gianpietro Poletti
Sono stata all’osteria nebbiolo.
Ho trovato un ambiente assai assortito dal punto di vista vinicolo.
Il locale però mi è parso molto freddo e senza personalità!
Il titolare non è stato per nulla presente durante la degustazione e ho notato la sua scarsa professionalità.