Suvvia, rendiamo onore ad una persona che almeno ha il “pregio” di dire apertamente come la pensa sulla vicenda del Brunello!
Parlo di un personaggio dal quale mi sento sideralmente distante e la cui filosofia e logica iperliberista considero estremamente dannosa per il vino italiano e da combattere con decisione, ovvero il cavaliere del lavoro Ezio Rivella, “enologo-manager di fama internazionale” come lo definiscono i siti amici.
Con una fantastica scelta di tempo, una tempestività straordinaria, Rivella ha dichiarato che “é assolutamente giusto iniziare a pensare alla modifica del disciplinare del Brunello di Montalcino. E’ inutile – ha spiegato Rivella – cercare la qualità attenendosi a vincoli rigorosi”.
A “chi gli chiedeva se esistessero vini conformi al 100% ai disciplinari” Rivella ha risposto “sì, i peggiori. I piccoli adattamenti – ha risposto – sono quelli che fanno grande un vino”. Se lo dice lui c’é proprio da credergli!
Una dichiarazione, la sua, di esemplare chiarezza, rilasciata da un personaggio che ha “rischiato” di diventare negli anni scorsi presidente del Consorzio del Brunello ed il cui libro “Io e il Brunello”, vi consiglio assolutamente di leggere per capire come si sia arrivati alla situazione di oggi.
Se i “maestri” del Brunello sono questi, beh siamo veramente a posto!